sabato 29 gennaio 2005

Rotta a Sud!

Cambio di rotta, Digue de Break - gennaio 2007

Dovevano essere tre, poi sei, poi dodici, poi ventiquattro ed alla fine furono ventotto i mesi di assegnazione di Vasco Cesana a Dunkerque. Professionalmente parlando ha raggiunto tutti gli obiettivi che si era preposto. Al di fuori della vita professionale aveva ancora diverse cose che avrebbe voluto vedere, fare, mangiare e, in fondo, questa esperienza l’aveva convinto che in Francia ci stava bene, anche nell’estremo Nord, nonostante l’avviso contrario di molti francesi, per non parlare degli italiani. Lasciò la sua casa, ormai bonificata dai formaggi che stazionavano nel frigorifero, al suo successore. Salutò i colleghi e l’eccellente equipe di collaboratrici e collaboratori con un party a base di Pot’je vleesch (specialità fiamminga consistente in frammenti di volatili o altri tipi di carni ed interiora in gelatina) ed una proiezione di foto, da lui scattate nel corso della sua permanenza nella regione, che ottenne, pare, un discreto successo. Les femmes del suo ufficio gli regalarono un opuscolo, Memoire de Coquilles, che non era, come inizialmente aveva pensato, un manuale per cucinare i frutti di mare, ma un frasario un po' spinto redatto da affascinanti donne di società. Fu gradevolmente sorpreso dall’ironia e dalla confidenza di questo pensiero delle sue collaboratrici, con le quali, secondo il rigido protocollo francese, aveva sempre interagito con il Vous accompagnato da Madame o Monsieur senza che questo naturalmente volesse significare distacco o freddezza. Così come, nel protocollo anglosassone, il tu ed il chiamarsi per nome non significa affatto l’instaurarsi di una relazione amicale o l'abbattere le distanze. Andò anche, proprio all’ultimo giorno, al party natalizio organizzato dal Comité d’Entreprise da lui fino ad allora presieduto, dove salutò i rappresentanti sindacali. Non ricevette però in regalo la bottiglia di Saint Emillon appositamente fatta imbottigliare per lo storico sciopero di alcuni anni prima. Al di là del ricordo non particolarmente edificante per la vita aziendale, Vasco era interessato all’alta qualità del vino, che aveva già degustato, in quanto il viticoltore simpatizzante della CGT che lo aveva imbottigliato produceva in cru non lontani dal celeberrimo Chateau Cheval Blanc e l’annata delle bottiglie era il 2000, la migliore da molti anni a questa parte.
Riprese infine la sua auto, piccola, consegnò le chiavi della sua casa, media, firmò lui stesso le disposizioni per la cessazione del suo stipendio da espatriato, buono, e si avviò lungo la E40 lasciandosi alle spalle la fortezza industriale di Dunkerque, ancora presidiata, nonostante tutto, da un buon numero di operai. Ora poteva associare un nome, ed un ricordo, ai luoghi che vedeva passare lungo la strada: salutò in lontananza il Sanatorium di Zuydcoote, vide i grandi assembramenti di anatre selvatiche appena oltre il confine belga, i palazzoni in lontananza con le seconde case al mare dei belgi a Depanne, le guglie e i campanili medioevali al cospetto dei quali operava il Borgomastro di Veurne, passò la deviazione per “la Chiesa nelle Dune dell’Est” (Oostduinkerke), dove sulla spiaggia si pescavano ancora i gamberetti al traino con i cavalli, e quella per Ypres, dove anche quella sera l’esercito britannico avrebbe suonato il Last Post, passò vicino a Nieuwpoort, con il suo molo e l’estuario dell’Yser dove sicuramente stavano svernando migliaia di chiurli, ed alla deviazione per Oostende e la Zelanda olandese, dove una volta restò ad aspettare per un paio d’ore l’arrivo del traghetto di Vlissighem il cui servizio era cessato da oltre 15 anni; passò poi di fianco ad una delle città medioevali europee più belle, meglio conservate e misconosciute dal turismo sudeuropeo, Bruges o Brugge, dove aveva imparato ad apprezzare i maestri fiamminghi al Groeningemuseum, vide le deviazioni per Antwerpem, Kortrijk e Tournai visitate in tanti piacevoli weekend con la consorte; passò vicino a Gand o Gent, dove, nella cattedrale di San Bavonio, è conservato uno dei dipinti più folgoranti della storia dell’umanità, il polittico “L’Adorazione dell’Agnello mistico”, nel quale, con formule sconosciute fino ad allora che lo portarono per la prima volta ad usare l’olio nella pittura, l’alchimista e Maestro Jan Van Eick illuminò la pittura dell’uomo nei secoli a seguire; vide le frisone che, nel freddo dell’imminente inverno, pascolavano nell’erba verde alimentata dai polders; si fermò quindi per fare benzina prima di entrare nel Ring di Bruxelles e prendere la direzione dell’aeroporto. Dopo aver pagato, mentre si stava sgranocchiando un pacchetto di patatine Lays Naturel, interrogandosi sul perché nessuna industria alimentare riuscisse a produrre delle patatine così buone e fragranti come queste prodotte in Belgio, sentì , dall’altro lato della piazzola, due famigliole fiamminghe che commentavano l’escursione che in quel sabato di fine autunno avevano fatto sulle spiagge del Mare del Nord:
"De wind heeft vandaag verschrikkelijk hard geblazen aan de zee, bij momenten was het moeilijk en wilden we terug naar huis, maar met een beetje moed en geluk zijn we verder gegaan ... en was het toch nog een fantastische dag".