mercoledì 26 ottobre 2005

Una tipica domenica su al Nord

Una tipica domenica nordica di inizio autunno: vento sferzante, scrosci prolungati di pioggia, densi nuvoloni nerastri che passano rapidamente lasciando il posto a più o meno brevi schiarite, durante le quali esplodono i colori del cielo, delle nuvole ed il mare diventa una tavolozza di colori che vanno dal verde, al cobalto, al blu al grigio, percorsa da possenti ondate che si infrangono una con l’altra. Là, nella Manica, i grandi cargo diventano fuscelli in balia delle onde. A riva, i nordici si industriano in passatempi che ben pochi italici potrebbero solo immaginare: wind e kite surf sfilano veloci nella burrasca.

Da italico delle alte pianure, Vasco Cesana è guardingo nell’approcciare i poderosi agenti atmosferici nordici: si sveglia alle 8, sbircia il grigiore, sente il vento soffiare e la pioggia cadere, torna a letto. Alle 9 intravede l’azzurro farsi largo nel cielo; allora si sveglia e, con calma, fa colazione, infastellando il programma della giornata davanti ad una scodella di latte Aop proveniente dell’altopiano “Des Millevaches” nel Correze, un sapore, ed una presentazione, che profondono da soli ottimismo. Il programma della giornata deve essere come sempre scomponibile e ricambiabile in funzione delle imprevedibili evoluzioni atmosferiche. La sequenza scelta da Vasco è, Piscina, Foire aux Huitres con pranzo, passeggiata lungo la spiaggia ed il molo del Clipon. Prima, ancora un po’ di calma per far scendere la colazione, poi breve shopping per acquistare lo straordinario yoghurt nature fermier del piccolo negozio dietro casa, la solita baguette tradition dalle croccanti fragranze estinte nelle Gallia Cisalpina, l’edizione domenicale di Le Monde questa volta con allegato DVD di “Ottobre” di S.M. Eisenstein nell’edizione originale muta del 1927 con didascalie in cirillico sottotitolate in francese. Arriva infine alla piscina di Malo-Dunkerque alle 11. Paga con un intimo senso di godimento i soli due euro richiesti per una magnifica piscina olimpica di 50 metri con tutti i servizi e profusione di personale di supporto. Nuota per 15 vasche a stile libero e per 15 a rana, più 4 di allenamento misto. Non male, anche oggi la sua, remota, coscienza sportiva è a posto. Una ragione in più per visitare la Foire aux huitres, con calma, mentre una fitta pioggia batte i tendoni sistemati lungo una banchina dal porto. Poi, dopo qualche degustazione, opta per 12 Ostriche Belon top e 6 Fine de Claire n.6 accompagnate dalle immancabili fette di pane nero e da una necessaria bottiglia di giovane Muscadet Sur Lie. Pur bevendone meno della metà tanto basta per indurre una certa sonnolenza e farlo tornare sui suoi passi a casa per una pennichella pomeridiana non programmata che si protrae fino alle 16,30.



Waiting for the storm

Arriva infine al molo del Clipon alle 17. Lungo la strada incrocia Olivier, noto seawatcher del Mare del Nord che lo saluta con una faccia strana, come se dicesse Oh, les italiens..Sulla jeteé, che si protende per due km in mare aperto, i nordici sono ancora tutti là: una quindicina di francesi, una ventina di fiamminghi ed anche qualche inglese. Sono lì dalle 7 di mattina appollaiati lungo il muro per evitare le onde spinte dal vento contro la costosissima attrezzatura ottica. Si sono presi una decina di acquazzoni e di tanto in tanto sono coperti dagli schizzi delle onde. Ma nessuno si muove. Il vento è da Nord Ovest, forte, almeno di 70 km/h, il mare è in burrasca ma il cielo si sta schiarendo dando una splendida visibilità. Sono le condizioni ideali per l’osservazione degli uccelli marini in migrazione lungo la Manica, spinti sottocosta dal vento. Vasco, apprendista seawatcher pedemontano, viene informato che quella era stata una delle migliori giornate di passaggio degli ultimi anni, ed in quel solo giorno era passata dalla zona quasi l’intera popolazione di Stercorari Maggiori del Paleartico Occidentale, con oltre 1600 osservazioni. Nelle due ore scarse nelle quali rimane sul posto, anche lui, che non ha quasi mai visto un Petrel, osserva, tra gli altri, ben 13 Uccelli delle Tempeste di Leach, 15 Berte Minori Nordiche, un paio di Gabbiani di Sabine. Tornando, ormai all’imbrunire, il lungomare di Malo è un drammatico susseguirsi di chiaroscuri. La sera, uno degli appuntamenti sportivi televisivi più avvincenti lo aspetta: Francia – All Blacks di rugby in diretta dallo Stade de France. Finisce 24 a 11 per i kiwis, un po’ meglio per i galletti del 45 a zero dell’ultima volta. Per Eisenstein ed il suo Octobre sarà per la prossima volta.

Flying in the Storm, oche colombaccio in migrazione fotografate dal molo del Clipon, novembre 2005


Sera d'autunno a Malo les Bains, novembre 2006