domenica 25 aprile 2010

花見 Primavera 2010

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Transizione - In the garden, 5/4/2010



Lui piccolo - In the garden, 25/3/2010



Sakura Zensen 1 - In the garden, 5/4/2010




In Giappone l'arrivo della primavera è annunciato ed accompagnato dall'avanzare, da sud a nord, del fronte dei ciliegi in fiore: Sakura Zensen è il termine giapponese che segnala l'avanzata delle fioriture ed Hanami sono le feste per l'osservazione dei ciliegi in fiore che le accompagnano. E' un momento di contemplazione, di festa ed anche di riflessione sulla transizione. Vasco Cesana, osservando l'avanzare della primavera nel proprio giardino, con il passaggio dei luì, l'esplodere della fioritura del susino, il dispiegarsi del tappeto di margherite e l'arrivo del codirosso, si sente un po' giapponese, anche se un Hanami come si deve non può prescindere da un buon bicchiere di Sakè.




Sakura Zensen 2 - In the garden, 5/4/2010



Codirosso - In the garden, 19/4/2010


sabato 10 aprile 2010

Itinerario lungo la Loira tra vini e castelli

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Viti nei giardini del castello di Villandry Loira, Francia
Arrivando da Nord, il castello di Chambord, una trentina di km dopo Orleans, introduce alla regione comunemente conosciuta come “Castelli della Loira”. La Loira scorre in questa zona dopo aver percorso circa 600 km dalle sorgenti, a sud est di Grenoble, e prima di sfociare nell’Oceano Atlantico dopo Nantes. Vasco Cesana l’ha percorsa in occasione di una vacanza ai tempi della sua assegnazione in Francia. Nonostante si tratti di una delle aree turistiche europee più rinomate, l’ha trovata estremamente rilassante. Arrivando a Chambord, circondato da un magnifico parco di 5000 ettari, rimane colpito dall’estensione delle foreste planiziarie d’alto fusto che contraddistinguono tutta l’area, perfettamente conservate dai tempi in cui rappresentavano una riserva di caccia per la nobiltà. L’alternarsi di foreste e campagne, del fiume e dei suoi affluenti, dei castelli e dei villaggi, inducono una sensazione di relax e tranquillità. L’estensione e la conformazione del territorio consente una certa dispersione dei turisti, ad eccezione dei castelli di maggiore richiamo nelle ore di punta. Anche in pieno agosto Vasco e consorte non hanno avuto problemi nel trovare un posto per pernottare e, per la verità, ne hanno trovati di molto belli. Dopo la visita di Chambord, l’incredibile residenza di caccia di Francesco I, arrivando per il pernottamento a Chenonceux, trovano posto nell’accogliente Auberge du Bon Laboureur nel cui ristorante, fregiato di una stella Michelin, degustano un’eccellente cena. Vasco non può dimenticare la musicalità golosa evocata da uno dei piatti più avvincenti del menu: la crème onctueuse d’ècrevisses. Ha già imparato durante la sua permanenza in Francia a conoscere ed apprezzare i vini della Loira che accompagnano con una miriade di denominazioni e di crus praticamente buona parte del fiume e dei suoi affluenti. Quelli del lungo tratto che va da qui a Nantes sono tra quelli da lui più graditi, innanzitutto per la loro bevibilità e versatilità nell’abbinarsi ai cibi, forse più prossima al gusto italiano, ma anche per l’eccellente rapporto qualità/prezzo rispetto ad altre zone della Francia. La regione vinicola dell’area più centrale dei castelli è denominata Touraine e si trovano molte cantine dove degustare i diversi vini del posto. Vasco ha visitato con amici la cantina Paul Buisse dove ha assaggiato e degustato, tra gli altri, un interessante Saint Nicolas de Bourgueil espressione molto pura e netta del carattere del cabernet franc oltre ad un più strutturato Bourgueil cuvèe exceptionnelle 2003.
Castello di Aize Le Rideau Loira, agosto 2006
Tra i tanti castelli della zona una delle mete imperdibili è il castello di Chenonceux, soprannominato Château des Dames , dalla splendida posizione ed interni, forse il più famoso, che proprio per questo può risultare un po’ affollato. Bella però, nel periodo estivo, anche la visita serale. Poco lontana l’ultima dimora di Leonardo da Vinci nei pressi di Amboise nel maniero di Clos-Luce con annesso parco delle invenzioni. Gli altri castelli e dimore scelte da Vasco sono stati il castello di Blois, nel cui interno ha trovato anche un bel polittico di Andrea d’Oggiono raffugurante una veduta di un familiare paesaggio brianzolo, il castello di Villandry, con un mosaico di giardini fioriti straordinario ed il piccolo ma molto scenografico Aize Le Rideau. Come base per il pernottamento e le visite hanno trovato posto nello Château de Pray , presso Amboise, uno dei diversi posti dove si può provare l’esperienza di dormire in un vero castello con in camera arredi originali e dove si può degustare una cena di buon livello, con menzione particolare nel diario di Vasco per i suoi “dessert formidabili” . Successivamente si sono spostati a Chinon, cittadina dalla calda impronta medioevale, “vissuta” , un po midi (venendo dal Nord Pas de Calais), con la sua piazzetta all’ombra dei platani, i suoi caffè e ristorantini all’aperto, il suo buon vino rosso, i suoi ciottolati ed edifici all’interno di un impianto perfettamente conservato mantenendo la sua autenticità. Chinon ha una vera importanza storica e letteraria: nel castello vi sono tracce della prigionia del Gran Maestro dei Templari Jacques de Molay prima di essere giustiziato a Parigi, qui Giovanna d’Arco incontrò il delfino futuro Re di Francia Carlo VII durante la Guerra dei Cent’anni, qui Francois Rabelais, nativo di Chinon, ha ambientato le avventure di Gargantua e Pantagruel.

Veduta di Chinon dal Castello Loira, agosto 2006
Dopo Chinon si entra nella regione vinicola di Anjou e Saumur: un mondo di vini tutto da scoprire anche se, in particolare per i rosè oggi in crisi di mercato, qualche volta snobbato dalla critica enologica modaiola. Ma non dai maestri: “Ben pochi vini certo si sposano meglio con la serie degli antipasti cosidetti all’italiana (coppe, culatelli, bondiole in particolare) dei Rosés d’Anjou secchi. Già il loro colore, rosato acceso, si adagia lieto sulla polpa mille-tonalità degli insaccati, e più il profumo acuto e tuttavia delizioso, e più il sapore vivo, fruttato e nervoso”. Lo scriveva Veronelli, in un amato classico della letteratura enogastronomica italiana, “Il vino giusto”, ed. Rizzoli, nel 1971. Vasco, nel suo piccolo, a distanza di qualche decennio, conferma e include nella bontà degli abbinamenti dei Rosé d'Anjou, nella variante questa volta demi-sec, anche diversi primi piatti di pasta italiani tra i quali, ad esempio, la carbonara. Prezzo medio di una bottiglia di buon Rosé della Loira? Due euro e cinquanta, all’Auchan. In una delle Foire au Vin che si trovano in autunno in giro per la Francia ha acquistato anche alcune bottiglie di Terre d’Allaume, TA Anjou, Domain Eric Blanchard (€. 3,5), scoprendo un vino bianco dalla spiccata personalità, dalle intense note minerali , quasi “termali”, molto interessante anche se troppo aggressivo per il tempura di gamberetti e sogliolette fresche del Mare del Nord che si era preparato per degustarlo (meglio l’abbinamento con un bel salamotto dell’Auvergne). Tra i tanti vini seducenti di questa zona della Loira vi sono anche dei bianchi dolci di rara eleganza e ricercatezza: il Bonnezeaux, prodotto in alcuni piccoli e selezionati cru poco ad ovest di Saumur, è uno di questi. Vasco ha degustato un Bonnezeaux Dom. De Petit Quarts Le Malabé la prima volta come aperitivo in un ristorante presso Dunkerque di ritorno da una trasferta di lavoro. Servito fresco, gli ha avvolto il palato in una esplosione di sapori fruttati. Ad un certo punto, stupefatto da come il gusto continuasse ad evolvere in bocca, gli è sembrato di avere perfino delle visioni. Forse anche perché era affamato ed a stomaco vuoto. E’ un vino difficile da trovare, prodotto in solo 3000 bottiglie, con prezzi che superano i 20 Euro a bottiglia.

Entrando in Anjou o terra d’Angiò una visita di grande interesse è quella dell’Abbazia di Fontevrault, sede dell’omonimo ordine medioevale, che finì quando la Rivoluzione l’espropriò ed oggi è monumento gestito dallo Stato con guide molto “laiche”. Vasco segue con attenzione le spiegazioni sull’interessante pratica, da parte del fondatore Roberto D’Abrissel, del sinegetismo, che consisteva nel dormire nudo circondato dalle novizie resistendo agli impulsi della carne. Comunque la Santa Sede, nonostante l’ordine di Fontevrault avesse acquisito nel Medioevo notevole influenza e seguito, non l’ha mai fatto Santo. Dalla sua morte per i 700 anni che intercorsero fino alla Rivoluzione, l’Ordine venne retto ininterrottamente da Badesse, tra cui molte rampolle delle dinastie regnanti le cui opere all’interno dell’Abbazia sono contrassegnate per i posteri con le loro iniziali, secondo il motto di Luisa di Borbone: “Sacrifice n’est pas humilité”.
A rimarcare l’importanza storica dell’Abbazia e l’intreccio, negli anni intorno al mille, tra Regno d’Inghilterra ed i feudi e contadi francesi, al suo interno si trovano, affiancate ed in multicolor, le tombe di Enrico II d’Inghilterra, la moglie Eleonora d’Aquitania, di Riccardo Cuor di Leone (una delle diverse che si trovano in Francia) e di Isabella di Angoulême. Proseguendo lungo la Loira verso Nantes si attraversa una zona poco turistica ma non per questo meno bella con floridi e ridenti paesini, manieri e case trogloditiche diventate nel tempo ottime cave di tufo per far invecchiare vini, stagionare formaggi ed anche per coltivare champignons. Ah, la France!
Avvicinandosi a Nantes la campagna ed i vigneti si espongono alle influenze oceaniche sempre più vicine. Si è nel regno di produzione del Muscadet, vino bandiera della région nantaise. Vino bianco, prodotto di massa, presente in tutti i supermercati della Francia, in vendita generalmente ad un prezzo nell’ordine dei 3-5 Euro, il Muscadet non è per questo da considerare un vino di bassa qualità. Prodotto esclusivamente da vitigno Melon, secondo tecniche locali ben disciplinate, il Muscadet ha un carattere ed una leggerezza tutta sua che appaga il palato e accompagna mirabilmente i piatti di pesce.
Mentre la Loira si avvia lentamente verso l’Oceano Atlantico Vasco volge lo sguardo di là, verso la Bretagna, dove milioni di ostriche, le migliori ostriche del mondo, lo attendono, ansiose di accogliere il loro compagno preferito, il fresco e brioso Muscadet.


Giardini del Castello di Villandry Loira, Francia