sabato 31 marzo 2012

Passeggiata naturalistica nelle foreste di Stoccarda

Passeggiando nei pressi del centro di Stoccarda, Germania - 25/3/2012
Vasco Cesana continua ad essere colpito dall’estensione e dall’alta qualità ambientale delle foreste che circondano Stoccarda spingendosi praticamente fino al centro della città. Nella prima domenica primaverile passata in città decide di partire, armato di scarponi, binocolo e macchina fotografica, per il Kraherwald, la foresta che può visitare partendo a piedi direttamente dalla sua abitazione tedesca. Si propone di seguire il percorso che ridiscende nella valle di Feuerbach aggirando poi il quartiere di Botnang spingendosi nella direzione della zona dello Schloss Solitude.


Foresta di Kraherwald, Stoccarda - 25/3/2012


Strisciando nel sottobosco, Stoccarda - 25/3/2012

Tutto il territorio è riserva naturale (Naturschutzgebiet) e vede una prevalenza di bosco deciduo misto con prevalenza di faggi secolari, querce ed alcune aree con pini silvestri e abeti. Il terreno è ondulato con vari saliscendi abbastanza dolci , piccoli corsi d’acqua nel fondovalle e qualche laghetto e radura. Vasco lo percorre piano, in assetto da osservazione naturalistica, appostandosi nei punti che gli sembrano più interessanti. Dal punto di vista fotografico la fine di marzo è un periodo ideale per cercare di fare qualche foto nel bosco, in particolare agli uccelli, perché molte specie sono in canto, c’è movimento migratorio e, almeno in questa regione, non ci sono ancora foglie sugli alberi. Fare foto nel bosco non è infatti una cosa facile, sia per le condizioni di luce che di inquadratura e, dopo la ricrescita delle foglie, fare qualche scatto decente agli animali diventa quasi impossibile. Per Vasco la fotografia è uno strumento per osservare meglio la natura e documentare, cogliere al volo, qualche spunto dato al momento dal luogo e dal suo ambiente. Non gli interessano, anzi lo stufano un po’, i lunghi appostamenti o lo studio degli accorgimenti per fare foto tecnicamente perfette. Certo se capita non gli dispiace ma il tutto non deve monopolizzare l’attenzione e il piacere, ad esempio, di una passeggiata in un bosco. Inoltrandosi nel Kraherwald  di prima mattina, beh, diciamo di seconda, dopo un’abbondante colazione con spremuta fresca di arance moro, yoghurt naturale della Foresta Nera con miele, bocconcini di pane integrale alternandoli tra guarniture di burro e marmellata di ribes e di gruyere e salame di capriolo dei Grigioni ed un paio di espresso, Vasco nota l’alta densità di picchi in frenetica attività territoriale.
Picchio nero, Stoccarda - 25/3/2012
Dopo un po’ sente un forte verso, quasi lancinante, provenire dal sottobosco che al momento non riesce a riconoscere. Avvicinandosi con circospezione intravede una discreta massa nera con un lungo becco bianco: un maschio di picchio nero sta alimentandosi a terra. Gli si avvicina strisciando a circa 20 m. cercando di aggirare il controluce ma non riesce ad inquadrarlo bene prima che si involi. Il picchio nero poi comunque rimane nelle vicinanze e riesce a fargli un paio di scatti documentativi mentre risale un tronco di una grande quercia. Questa specie risulta in aumento in Europa ma è comunque non comune e piuttosto difficile da vedere. Vasco non l’aveva mai vista così bene. Il tutto a poco più di un km in linea d’aria dalla Stazione Centrale (di Stoccarda).

Foresta di Kraherwald, Stoccarda - 25/3/2012

Tordo bottaccio, Stoccarda - 25/3/2012

Molti sono anche i tordi di diverse specie che osserva lungo il percorso, evidentemente ancora in movimento migratorio.  Mentre cerca di fotografarne qualcuno, cosa che nel bosco risulta piuttosto difficoltosa, una coppia di poiane si rincorrono a bassa quota tra gli alberi. Più avanti la stessa scena si ripresenta con un astore ma non riesce a fotografarlo.
Tordi sasselli, Stoccarda - 25/3/2012
Con il passare delle ore le osservazioni di uccelli diventano più rarefatte e Vasco comincia ad accusare un certo appetito ed entra in fase di disidratazione. Lungo il sentiero non esistono fonti d’acqua e luoghi di ristoro: anche se rimane all’interno del perimetro cittadino l’ambiente è quello di una vera foresta. L’unico segno di antropizzazione sono le, immancabili in Germania, panchine e la piuttosto fitta rete di sentieri, peraltro non molto ben segnalati, tanto che per Vasco la passeggiata richiede anche una certa dose di orienteering.  


Primavera nello stagno, Stoccarda - 25/3/2012
 Nel ricercare la via del ritorno, superata la quarta ora di cammino ed un discreto numero di km, almeno una dozzina, si imbatte in una serie di laghetti. Una delle pozze d’acqua pullula letteralmente di rospi e rane in amore. I primi in particolare gli appaiono veramente scatenati. Dopotutto per la natura è primavera.   Ed una passeggiata per le estese e vetuste foreste di Stoccarda è un buon modo per osservarne la dirompente vitalità. 
Passeggiata naturalistica nelle foreste di Stoccarda - 25/3/2012


sabato 24 marzo 2012

Uno spuntino a Bad Urach


Bad Urach, Baden Wurttembergh, Germania - 23/3/2012
Sulla via del ritorno da quella che i tedeschi chiamano Führungskräfteklausur, definizione il cui suono stesso incute un certo timore, Vasco Cesana si trova a percorrere in auto le strade e stradine che attraversano le Schwabische Alb nella parte più interna del Baden Wurttemberg. Il paesaggio intorno è estremamente rilassante: faggete, campi e villaggi  si alternano tra dolci ondulazioni collinari. Buona parte del percorso fa parte della riserva della biosfera del Giura Svevo.
Dopo un’ora abbondante di piacevole guida Vasco decide di fermarsi a Bad Urach, antico insediamento urbano che gli è stato segnalato dai colleghi tedeschi ma del quale non esiste traccia in nessuna delle principali guide turistiche della Germania in circolazione in Italia. La posizione stessa dell’abitato è poco evidente. Diversamente dai villaggi di origine medioevale italiani o francesi, che spesso sono ubicati sui crinali delle alture, gli insediamenti di questa zona della Germania, inclusa la stessa Stoccarda, si sono sviluppati sui fondovalle, in una posizione quasi nascosta dalle colline, come a non volere dare nell’occhio. Un aspetto questo che sembra faccia parte anche del carattere tradizionale svevo.

Cercando uno spuntino a Bad Urach, Germania - 23/3/2012
 Bad Urach poi, ai tempi di Eberardo il Barbuto, era chiamata anche la capitale segreta del Wurttembergh, circondata da numerose fortificazioni. Intorno a Bad Urach risultano esserci i resti di ben dieci forti o castelli, alcuni risalenti addirittura all’epoca alemanna. Un bel po’ di anni prima c’erano anche un discreto numero di vulcani, dei quali rimane in qualche modo traccia nelle acque termali della zona, che risultano essere quella con la temperatura più calda della regione (61°).  Vasco Cesana in effetti ci arriva un po’ ignaro di tutto questo avendo in mente come principale  obiettivo della sosta quello di fare semplicemente uno spuntino serale lungo la strada che lo porta a Stoccarda.  Camminando nel centro rimane però colpito dalla qualità degli edifici a graticcio che si sviluppano intorno alla piazza centrale. Il lindore delle facciate impreziosite dalle ricche travature di legno spiccano nel buio della sera.



Il centro non è grande, lo si percorre velocemente, ma è molto raccolto e integro ed il visitarlo senza quasi nessuno in giro se non alcune persone del posto che parlottano in dialetto svevo lo rendono delizioso, quasi un cameo medioevale che gli si rivela con un fascino sorprendente. Osservando la farmacia presso il municipio ne registra la data di inizio attività: 1478. Cara, vecchia Europa…. 

Farmacia al Rathaus, in attività dal 1479, Bad Urach - 23/3/2012



La sua attenzione viene anche attratta da diverse trattorie che gli sembrano piuttosto allettanti. Tra le altre cose le sue fonti gli hanno segnalato che Bad Urach è anche una sorta di capitale mondiale dei Pretzel, che non sono, come molti pensano,  un fast food ideato per le bancarelle delle strade di New York, ma un prodotto tradizionale del Sud del Germania, anzi, magari il primo pretzel della storia è stato sfornato proprio qui, nella panetteria della piazza centrale di Bad Urach. Peccato per Vasco che, data l’ora piuttosto tarda, l'abbia trovata chiusa. Vabbè, vorrà dire che dovrà sedersi a mangiare qualcosa, possibilmente di leggero, in una delle gasthof.
Alla fine opta per la Wirtshaus Zum Loenonn, spartano locale anch’esso in esercizio da qualche secolo, anche se meno della farmacia, solo un paio, con un simpatico  gestore dalla battuta pronta in svevo con il quale Vasco ride di gusto pur non capendo una mazza di quello che dice. Il piatto più leggero presente nel menu scelto per lo spuntino è lo Hausgemachte saure Linsen mit Rauchfleisch, spaetzle und ein paar Saitenwurstl, praticamente un bello scodellone di lenticchie, pancetta affumicata, pasta locale e sopra un paio di wurstel accompagnato da un buon mezzo litro di Weizen Bier.  Le lenticchie con gli spaetzli, qualche volta arricchite con pezzi di maiale, stinco di prosciutto o wurstel  è uno dei piatti più tradizionali della cucina povera sveva con chiare affinità con l’italico cotechino con le lenticchie. Terminato lo spuntino e prima di riavviarsi verso Stoccarda Vasco fa ancora due passi nel centro passando dal palazzo dei principi del Wurttemberg e dal vecchio mulino ricostruito. Si ripromette di ritornare a Bad Urach con la luce del giorno per una visita piu’ approfondita e magari per ricostruire l’affascinante storia di Barbara Gonzaga, la rampolla dei Duchi di Mantova che si venne a stabilire qui più o meno pochi anni dopo l’apertura della farmacia.

 Ma cos’è la  Führungskräfteklausur? Ah già, è una versione molto “tedesca” di un seminario manageriale, che in genere prevede l’isolamento (la klausur) in un posto sperduto, possibilmente in mezzo a una foresta o in cima ad una montagna, abbondanti riserve di apfelsaft o caffe nero durante il giorno e di birra alla sera, una cena sostanziosa ed il consumo di un discreto numero di pennarelli per scrivere alla lavagna cose che possono teoricamente servire per lavorare meglio o sviluppare la strategia aziendale. Una particolarità del sistema paese è che non sempre si dicono cose banali e si va piuttosto in profondità. Oltre a carta e pennarelli sul tavolo di lavoro compaiono anche di tanto in tanto interessanti cestini di .... pretzel!