domenica 22 settembre 2013

Impressioni di settembre: piccolo diario dalle elezioni politiche tedesche 2013

 
 


(Stoccarda, 22 settembre 2013, ore 10) Anche se avrebbe voluto approfondire di più alcuni temi, Vasco Cesana ha seguito con interesse la campagna elettorale e le elezioni del Parlamento federale tedesco (Bundestag) 2013. Da Stoccarda, dove si trova ormai da piu’ di due anni per lavoro, le elezioni gli sembrano essere vissute con un certo, opulento, distacco.
Manifesto elettorale SPD con correzione, invece di "noi", i "soldi" decidono
 
Certo, i cartelli elettorali sono ovunque e non mancano i banchetti dei vari partiti. Però l’impressione e’ che prevalga un po’ la noia: la campagna elettorale è stata langweilig dicono diversi esperti. In effetti, osservando di tanto in tanto i dibattiti televisivi nelle settimane precedenti il voto, Vasco è rimasto colpito dall’elevato pragmatismo delle discussioni e dal livello di competenza di molti candidati: più che agli infuocati dibattiti televisivi elettorali ai quali è abituato oltralpe (beh, anche oltre Reno) gli sembrava di assistere, soprattutto all’inizio, a seminari universitari dove si discute con freddezza di macroeconomia globale e di scenari energetici. In un paio di occasioni è caduto in un sonno profondo. Forse, questo è l’approccio giusto per la tecnocratica Germania. Forse. Ma mancavano un po‘ di „emozioni“, cosa che,  vista dall’Italia dove le emozioni o supposte tali abbondano, non è certo un difetto. Però, pensa Vasco, il candidato della SPD Peer Steinbrueck, sicuramente un personaggio estremamente competente e preparato, probabilmente non supererebbe le primarie americane neanche in un piccolo paesino del Montana. Rileva che, stranamente, i candidati che gli sembrano più „animali politici“ in grado di fiutare l’aria e farsi capire dal popolo, la Cancelliera Angela Merkel e Gregor Gisy, Leader della Linke assieme alla fascinosa Sarah Wagenknech, sono tutti e due cresciuti nella DDR, mentre i leader „occidentali“ degli altri partiti, a parte il leader bavarese Seehofer, gli sembrano, dal punto di vista del „parlare al popolo“, un vero disastro, in particolare quelli scelti dai Verdi e dai Liberali. In generale nessun giovane ed anche questo, culturalmente, vorrà pur dire qualche cosa.
Banchetto AfD, Stoccarda, 21/9/2013
 
Manifesto dei Pirati con Merkel "aliena"
Una cosa che dagli altri paesi non si vede è la quantità e varietà di partiti che si presentano alle elezioni, nella circoscrizione di Stoccarda più di venti: si va dagli ormai noti, anche se dati in declino, „Pirati“ (slogan „una Wombat (ndr: marsupiale australiano) in ogni casa-anche noi possiamo fare promesse impossibili!“), al Marxistische-Leninistische  Partei Deutschland (slogan „con i padri fondatori per la rivoluzione anticapitalista“), al filosofico-libertario Partei der Vernunft (slogan, che suona particolarmente radicale qui, „vietato vietare“), alla destra radicale Republikaner (manifesti dappertutto con quattro „lati b“ verdi-rossi-gialli-neri) al partito ambientale-animalista-vegetariano (slogan „contro l’antropocentrismo“). Anche se la campagna elettorale è stata noiosa la serata dei risultati si annuncia movimentata. La principale incognita secondo Vasco è se il partito di destra moderata anti-euro Alternative fùr Deutschland supererà la fatidica soglia del 5%. Se sì, potrebbe succedere, in prospettiva, di tutto.  
Manifesti del MLPD, Stoccarda - 21/9/2013


Banchetto dei Pirati in Schloss Platz

Banchetto dei Verdi in centro - Stoccarda, 21/9/2013

Manifesto della Linke "Non ci facciamo comprare"


(Stoccarda, 22 settembre 2013, ore 21)
  
Risultati come da previsioni ma l’incertezza sul governo e il quorum di AfD rimane. Stile delle trasmissioni elettorale un po' all’italiana, con molti commenti da subito e non tantissimi dati ed elaborazioni locali. Zero rituali e cerimoniali. Alle 20 tutti i leaders devono essere in ZDF a discutere il risultato in tono sommesso come se si fosse ad una messa calvinista. Un po’ inumano per chi si è preso una scoppola notevole.  Lo spoglio inglese e americano è sicuramente più divertente. Vasco rileva come un elettorato di 68 milioni di anime vada a votare in solo una giornata in circa 10 ore con una affluenza al voto del 73% ed i leader dei partiti già alle 19, sulla base delle sole exit pool, abbiano già fatto saluti, ringraziamenti e auguri. Anche se nessuno capisce ancora come sarà la compagine governativa, Bundeskanzlerin a parte, ovviamente. Notevole, molto efficiente, langweilig. Un po’ di emozioni, bitte, senza esagerare però!  
Bundestagswahl, Germania, 22 settembre 2013

giovedì 12 settembre 2013

Nella Foresta Nera sotto le stelle (Michelin): Schwarzwald Stube, Beiersbronn



Schwarzwald-Mitte, Baden Wurttemberg, Germania, 27 luglio 2013
 Ristorante Schwarzwaldstube (Tonbach Strasse 237, 72270 Tonbach Baiersbronn, Germania) - TOP
 
Dopo vari tentativi Vasco Cesana e consorte riescono finalmente, durante una delle ondate di caldo che hanno caratterizzato questa estate anche nel sud del Germania, a prenotare un tavolo di  sabato sera alla celebre Schwarzwaldstube, uno dei ristoranti più blasonati d’Europa, ai  vertici da molti anni della gastronomia tedesca con tre stelle Michelin conseguite ininterrottamente dal 1992. Prenotare è, appunto, difficile, perché i posti disponibili sono solo 35 e, soprattutto durante i weekend, sono di solito tutti prenotati per diversi mesi a venire. Venendoci alla sera, è necessario comunque pernottare in zona, di solito all’Hotel di cui fa parte il ristorante, il Traube Tonbach, ma non necessariamente: sono disponibili anche alternative più economiche in alcune delle numerose sistemazioni possibili a Baiersbronn e dintorni. Zona che, per inciso, vanta la maggior densità di stelle Michelin della terra, con in media una stella ogni mille abitanti! E non siamo nell’ottavo arrondissement di Parigi ma siamo al centro della Foresta Nera, nel Baden Wurttemberg, ad un centinaio di km da Stoccarda. Un posto ideale per cercare frescura nelle calde giornate estive ma suggestivo in qualsiasi stagione, ad esempio per immergersi nei colori  autunnali o per percorrere l’ampia rete di sentieri e piste per lo sci da fondo in inverno. La vallata di Tonbach poi, dove si trovano l’Hotel ed il ristorante, è particolarmente gradevole con la foresta che avvolge dalle dolci alture il verde fondovalle di campi e ruscelli. 
 

 
 


 
 Osservando questo paesaggio idilliaco dalle finestre del ristorante a Vasco sembra quasi un quadro di “natura viva” che si alterna alle “nature morte” dei quadretti alle pareti che fanno capolino anche nelle intestazioni  dei Menu. La Schwarzwaldstube è in effetti un perfetto esempio di come fare di una struttura tradizionale,  con i suoi i legni massicci, intagliati e decorati, un ambiente di grande eleganza e raffinatezza, senza rinunciare alla sua storia ed alla sua identità: Stube, appunto, calata in uno stupendo contesto naturale, la Schwarzwald. Servizio che si annuncia da subito inappuntabile con un tocco personalizzato quasi sopra le righe ma senza andare oltre. Vasco ha la sensazione che tutto il personale lo conosca e si sia consultato prima per capire le esigenze sue e della Frau, che non è una cliente facile, ma tutti sembrano al corrente che sia vegetariana, anzi vegana, che non beve alcolici (questo nessuno glielo ha detto) e che deve essere servita allo stesso tempo e per lo stesso numero di portate che sceglierà lui. Naturalmente, ed anche questo probabilmente l’avevano già messo in conto, Vasco sceglierà il massimo numero di portate, le sette del Menu Grosse Degustation oltre ovviamente ai vari amuse-bouche, pre e post dessert con qualche adattamento nella scelta dei piatti.
 


Tutto chiaro, colto subito ed accompagnato da una fascinosa descrizione del Menu da parte del Maitre cerimoniere in tre lingue, in tedesco, per non far credere che ci siano dubbi sulla qualità del tedesco di Vasco ma, giusto per non sbagliare, anche in francese e pure in inglese, non si sa mai. Nella carta risulta essere comunque sempre presente un Menu vegetariano che per l’occasione verrà “veganizzato”, “of course, Madame, if you trust the cook…”.  Qualche incertezza sul lato bevande, probabilmente perché il sommelier ufficiale è già in ferie e, dato troppo risicato secondo Vasco per un ristorante di questo livello, solo due acque a disposizione, San Pellegrino e Schwarzwald Sprudle. Leggermente lunga l’attesa per l’avvio della cena, ma probabilmente questo fa parte del cerimoniale, quasi a stimolare un senso di attesa che viene mirabilmente interrotta dall’arrivo delle mise en bouche: un elegante quadrante di variazioni di fois gras per Vasco, introduttivo alla prima entrèe del Menu 


.... ed un opposto, ma non meno invitante, set di cucchiaini vegani con, rispettivamente, compote di pomodoro con finocchio caramellato, fagiolini con pinoli arrostiti, tartare di rapa rossa con salsa di soia per la consorte.
 



 Eccellente la seconda portata di Vasco con Astice bretone aromatizzato con ginger e lemongras sul quale versare a piacimento la sua magica pozione di bouillon di crostacei. Veramente notevoli poi le triglie con porcini su letto di risotto e glace di aceto di barolo. Dall’altro lato del tavolo, nel mondo vegetariano veganizzato, vede susseguirsi nell’ordine un carpaccio di sedano rapa e tartufo estivo, quindi due bei ravioli con cipolle gelèe e poi un interessante  piatto di porcini e finferli con purea di prezzemolo. Vasco nel frattempo lascia il Grauburgunder non eccezionale consigliatogli  e si sceglie uno Spätburgunder R Schlossberg del 2007 di Bernhard Huber che gli sembra da subito un vino che testimonia con sicurezza perentoria l’alto livello qualitativo raggiunto da alcuni vini rossi della zona più meridionale del Baden. Con questo simpatico accompagnamento affronta poi la sella di giovane capriolo della Schwarzwald che ha chiesto al posto del Manzo Angus e, soprattutto, il sontuoso carrello di formaggi con una varietà veramente notevole che appaga completamente il gusto di Vasco anche se ne suscita qualche remota reazione para-nazionalistica (perchè solo francesi?).
 
Le due visioni del mondo a tavola poi tendono a riavvicinarsi con l’arrivo dei   dessert che sono una sinfonia di freschezze stagionali che si adagiano sul piatto echeggiando la foresta e la campagna circostante:  i cuori di ciliegia glassati, il tortino al distillato di fiori di sambuco e granitè di amarene, il sorbetto di pesche e lavanda, le Gelee di frutti di bosco alla verbena con schiuma di latte di mandorle. Deliziosi. A seguire, petite patisserie e saluto del maestro Harald Wohlfahrts. Tutto, o quasi,  all’altezza delle aspettative, elevate. Un posto dove, anche mantenendo uno spirito „laico“, senza volersi far condizionare per forza dalla fama e dalle stelle, si coglie il senso di cosa vuol dire il top per un ristorante di questo tipo. Una cena, anzi, una esperienza, che secondo Vasco vale ogni singolo centesimo dell‘ovviamente piuttosto salato conto. Anche l’altro lato del tavolo, quello del mondo vegetariano-veganizzato, annuisce. La‘ fuori, nelle oscurità della Foresta Nera, gli abeti, i caprioli, i frutti di bosco, i porcini, le verbene e gli ultimi urogalli riposano. Sotto le stelle. Michelin.    

Lungo il sentiero della valle di Tonbach, Baiersbronn, Germania - 28 luglio 2013