mercoledì 3 maggio 2017

Passando per Maria Laach, incrociando il '900

Abbazia di Maria Laach, Rheinland-Pfalz, Germania 31/3/2017
"La Messa fu commovente. Cominciò nella basilica dell'Abbazia alle 10 e durò fino alle 2 di notte. Si declamarono le antiche liturgie accompagnate dai cori e dai nostri bellissimi canti tedeschi di Natale. Tutto si concedeva al grande Mistero che si stava celebrando. Fuori tutto giaceva nella neve, le stelle brillavano ed un immenso, meraviglioso silenzio avvolgeva le colline ed il lago". 

Era la notte di Natale all'Abbazia di Maria Laach nelle parole del futuro Cancelliere e padre fondatore della Comunità Europea Konrad Adenauer. La notte di Natale del 1933.

(fonte FAZ, D.Deckers, 24/12/2003, trad. Vasco Cesana)


Seehotel Maria Laach - 31/3/2017
Vasco Cesana arriva a Maria Laach in una splendida serata di inizio primavera del 2017, sulla via del ritorno a Bruxelles dopo una trasferta di lavoro a Francoforte. L'abbazia si trova molto vicina all'autostrada da Coblenza, ad un centinaio di km da Francoforte e circa 250 da Bruxelles.
Vasco decide di fermarsi per la notte attirato dalla bellezza del luogo e dalla disponibilità di una camera a 90 €. con colazione al Seehotel Maria Laach, potendo così dormire praticamente nell'ambito degli edifici facenti parte del complesso monastico.  Vasco si cala camaleonticamente nell'austerità dell'ambiente, andando a dormire intorno alle 10,30 dopo una frugale cena a base di una strana wienerschnitzel coperta da bacon e formaggio fuso ed aver bevuto solo un paio di birre locali ed una buona acquavite alla prugna dell’Eifel. Punta la sveglia alle 6,30 in tempo per poter andare alla Messa delle 7,30 in Abbazia.
"Kreuz and Adler", Maria Laach - Germania 31/3/2017
Quello che poi sarebbe diventato una delle figure più eminenti della Germania e dell'Europa del dopoguerra si trovava nascosto a Maria Laach dopo essere stato spodestato dai nazisti dalla carica di sindaco di Colonia. Konrad Adenauer era ospite riservato del compagno di classe Hildefons Herweger, Abate di Maria Laach dal 1913 al 1946, personaggio autorevole e controverso in un certo senso emblematico di una parte del '900 tedesco. Di certo nei suoi anni Maria Laach divenne un centro di pensiero e dottrina della destra cristiana reazionaria, avversa alla Repubblica di Weimar da posizioni monarchiche. All'indomani dell'avvento del terzo Reich, in una giornata di inizio primavera del 1933, qui si trovarono la "Lega dei Cattolici tedeschi Kreuz und Adler" e gli intellettuali della "Teologia del Reich" tra i quali Carl Schmitt, giurista e politologo che nonostante tutto Vasco aveva trovato tra i più interessanti ai tempi dei suoi studi universitari.  Frate Konrad, ovvero Adenauer, se ne stava nello stesso tempo rintanato in silenzio da qualche parte dell'Abbazia. E chissà cosa avrà pensato quando, alcune settimane dopo, avrebbe poi sentito le campane di Maria Laach suonare a festa per celebrare, in presenza del Vice Cancelliere Von Papen, il concordato tra la Santa Sede ed il Terzo Reich.
Chiesa Abbaziale di Maria Laach, interno con la tomba di Enrico II Conte Palatino
E’ il suono delle stesse campane di Maria Laach che guida un sonnolento Vasco Cesana alla Messa del mattino, che vede la presenza di una ventina di monaci dell'Abbazia. Vasco, che non è certamente un assiduo frequentatore di ambienti ecclesiali, viene colpito dalla perfezione delle esecuzioni corali dei monaci, i cui canti di impronta gregoriana vengono amplificati in modo avvolgente dalla straordinaria acustica della basilica che dà loro una possente forza armonica. Ancora più interessanti devono essere i concerti che si tengono con cadenza pressochè mensile nell'abbazia (cfr. www.maria-laach.de/cappella-lacensis). Come spesso nelle chiese tedesche la parte più interessante è data dall'architettura esterna, veramente notevole, piuttosto che da quella interna, sempre piuttosto sobria. La chiesa abbaziale di Maria Laach è uno dei massimi esempi del romanico a nord delle Alpi e riprende un pò i temi delle grandi cattedrali imperiali romaniche come Speyr, Mainz e Worms, tutte tra l'altro ubicate in questa regione della Germania. Le parti propriamente abbaziali del complesso invece non sono aperte al pubblico.
Vasco si ferma a meditare sul '900 di fronte alla tomba dell'abate Hildefons Herweger che occupa una posizione importante nella navata sinistra della chiesa. Non lontano dalla sua tomba vengono raccolti fondi e propagandate iniziative umanitarie in favore dei rifugiati. Sulla destra un'opera in bronzo degli anni 30 chiede il sostegno divino per combattere i nemici della Chiesa. In fondo, presso l’ingresso, veglia dal 1093 alla lunga storia dell’Abbazia dalla sua colorata tomba il fondatore Enrico II, Conte Palatino del Reno. Ovviamente in giro non vi sono tracce delle vicende del '900 qui vissute e anche nella bella libreria sul vialetto di accesso all'Abbazia non si trovano testi o riferimenti come il libro di Albert Marcel "Die Benedektinerabtei Maria Laach und der Nazionalsozialismus” che, studiando le memorie di Herweger, ne ha ricostruito i controversi rapporti con il Terzo Reich che, peraltro, sembrano essersi poi deteriorati piuttosto in fretta.

Maria Laach, chiostro del "Paradiso"con  la fontana dei leoni - 1/4/2017

L'Abbazia vista dal lato lago, Maria Laach, 1/4/2017
La memoria di queste vicende storiche rendono però per Vasco questo splendido luogo ancora più interessante e stimolante. Ritornando dal sentiero che porta al lago vede l'Abbazia che si svela con discrezione da un angolo ritirato. Avvicinandovisi nella penombra di una tiepida e limpida serata di primavera emerge gradualmente, imponente e bellissima. Intorno quel verde rilassante che la Germania sa offrire, punteggiato da bestiame al pascolo rigorosamente bio e circondato dalle foreste e dalla colline dell'Eifel. A poco a poco la penombra lascia il posto alla notte, le campane e le loro storie si acquietano, le stelle cominciano a brillare ed un immenso, meraviglioso silenzio avvolge le colline ed il lago. 

Il lago di Maria Laach all'imbrunire, Rheinland-Pfalz, Germania - 31/3/2017

lunedì 16 gennaio 2017

Garden winter birds 2017


Cinciarella - in the garden - 28/12/2016
Tra le tante preparazioni di cibi che anche quest’anno hanno caratterizzato le vacanze natalizie di Vasco Cesana non poteva mancare quella indirizzata agli uccelli che frequentano il giardino della sua casa in Brianza. Questi probabilmente si saranno chiesti che fine aveva fatto Vasco dato che, a causa della sua prolungata assenza dalla madrepatria, le mangiatoia era risultata desolatamente vuota fino alle peraltro non troppo lunghe feste natalizie.  Un po' come il blog, che Vasco non sta seguendo come vorrebbe ma così forse è giusto che sia, dato che questo non deve diventare un impegno ma rimanere un “diario di bordo” erratico, da aggiornare solo quando ne ha tempo e voglia.
  
Le preparazioni degli alimenti per la mangiatoia, al contrario di quelle per il pranzo di Natale, non richiedono particolari elaborazioni ma una certa attenzione nella loro selezione sì. Vasco si approvvigiona ad esempio in Germania, dove, nei mesi invernali, i Vogelfutter occupano intere sezioni dei supermercati, in genere vicino alle casse, ed offrono prodotti differenziati per le diverse specie, con una varietà quasi superiore a quelli proposti per gli umani. Oltre ai semi più piccoli ed alle palline ingrassate, indirizzate alle cince, i semi più affidabili e che riscuotono più successo anche tra i garden winter birds brianzoli rimangono sempre comunque quelli di girasole, offerti agli Edeka del Nordrhein Westfalen, la regione più vicina alla sua attuale sede di assegnazione, in formato famiglia a prezzi decisamente inferiori che in Italia. In Belgio non ne ha trovato traccia nei supermercati, dove in compenso si trovano in abbondanza cozze ed ostriche, che in teoria potrebbero attrarre qualche uccello marino dal Mare del Nord, se Vasco ne lasciasse qualcuna, cosa praticamente impensabile.  


Passera scopaiola - in the garden -28/12/2016
Cincia bigia - in the garden - 28/12/2016

Cinciallegra - in the garden - 28/12/2016

Nonostante i notevoli ritardi negli approvvigionamenti la risposta dei garden winter birds all’attivazione della mangiatoia è stata immediata: dopo poche ore il via vai si è fatto subito frenetico, con parecchie cince, in particolare cinciarelle, con numeri record, e cince bigie. Assenti invece quest’anno, almeno fino ad inizio gennaio, le specie più interessanti che negli anni scorsi avevano frequentato il giardino di Vasco, come le peppole,  i frosoni o, in una occasione, gli zigoli neri. Assenze che probabilmente non sono tanto da imputare alle sue prolungate permanenze al di fuori dal suolo brianzolo ma a più complesse dinamiche in essere nel Paleartico occidentale, dato che molti passeriformi svernanti risultano molto rarefatti quest’anno in tutta l’Italia settentrionale.  
Cinciarella - in the garden - 1/1/2017
Anche se l’interesse ornitologico era limitato,  l’osservazione e la fotografia del via vai di uccelli nella mangiatoia  è sempre per Vasco rilassante e quest’anno è stata anche l’occasione per testare la sua nuova reflex Canon EOS 7D Mark 2, che ha cominciato a rivelare le sue notevoli potenzialità, forse da lui non ancora pienamente sfruttate, in particolare nella qualità della messa a fuoco di piccoli soggetti difficili, come sono sicuramente le cince in spostamento frenetico tra i rami.  Anche solo stando ad osservare le cince nel giardino di casa, senza muoversi, Vasco apprezza la luce che ritrova quando riscende le Alpi, il colore che avvolge i soggetti anche in pieno inverno,  come un photoshop naturale che ne accentua l’intensità. L’unica cosa che gli manca anche in queste vacanze natalizie è un po’ di vero inverno, come quello  che aveva trovato nei suoi primi anni in Germania.  A Bruxelles, dove adesso lavora, mancano invece tutte e due, sia l'incisiva luminosità della luce italica, almeno per buona parte dei mesi dell’anno, sia l'avvolgente candore dell’inverno germanico, che viene sistematicamente sconfitto qui dalle umide correnti atlantiche. In compenso ci sono però tante ottime cozze e ostriche. E, lassù nei polders e nel Mare del Nord, una straordinaria varietà di winter birds.
Pettirosso - in the garden - 1/1/2017