domenica 31 marzo 2019

Day 4: Albstadt- Abbazia di Beuron - Siegmaringen


Poco dopo l'inizio della camminata presso Meßstetten - 15/8/2017 h.9,45
La giornata inizia con una visita allo Stauffenberg Hof ad Albstadt Lautlingen, uno dei palazzi di residenza dell’antica famiglia nobiliare sveva dei Von Stauffenberg, già feudatari di queste zone in epoca medioevale,  un cui rampollo, Claus Schenk Graf Von Stauffenberg, fu l’autore del fallito attentato ad Hitler alla Tana del Lupo nel 1944. Vasco trova il palazzo, che dovrebbe ospitare un museo rievocativo, chiuso e si limita ad un’occhiata dall’esterno ed ad un momento di raccoglimento in ricordo del coraggioso nobile, pensando a lui come ad un antico cavaliere che si lancia solitario contro gli usurpatori neri con la croce uncinata finendone trafitto ma immolandosi così per la salvezza della storia tedesca.


Vasco poi si fa portare in taxi a Meßstetten, sicuramente un miglior punto di partenza per la tappa che si annuncia piuttosto lunga e sotto un sole fortissimo. Decide anche di raddoppiare le scorte, cosa complicata nei paesini del Giura Svevo, dove non ci sono negozi ed è sconosciuto il concetto di Bar. Deve fare una deviazione  per raggiungere un Aldi con annessa caffetteria. Praticamente inizia la camminata alle 9,45 con un chilometrino zainato  percorso e già bello sudato. Decide di riprendere la Hohenzollerweg verso sud seguendo le indicazioni per l’Abbazia di Beuron, la meta della tappa, e non quelle impostate dal Garmin, che appare in questa fase poco in forma.  I sentieri comunque qui sono ampi e ben segnalati alternando tratti asfaltati di stradine di campagna e sentieri nel bosco. Nessuno frequenta queste zone. Siamo nel cuore economico ed industriale d’Europa ma sembra di camminare nello Yukon: Vasco si sente veramente into the wild. La camminata, con lo zaino che si fa sentire come se fosse una croce sotto un sole possente, diventa quasi un’esperienza mistica, trascendente. L’unica creatura che incontra lungo la strada, dopo circa 2 ore di cammino e diverse pause, è un tasso con il quale comincia a confrontarsi in tedesco sul percorso. La creatura gli è decisamente simpatica in quanto parla poco e sembra ascoltarlo con interesse. Infatti è morto, probabilmente di solitudine, da qualche giorno. Non incontra altre creature né fonti di acqua sul percorso che si snoda ad un altitudine intorno ai 900 m in un alternarsi di verde intenso dei prati e boschi di abeti. Ormai in prossimità del sentiero che discende verso la valle dell’alto Danubio scatta una foto ad una solitaria croce con un Cristo sofferente. Fermandosi a mangiare l’ultima riserva di reintegrazione idrica, una mela, ripassa le foto e la scarta pensando, “questa non dice niente”. Riprendendo il cammino un dubbio lo assale: non si sarà mica offeso? Risultato, non si sa per quale motivo tutte le foto sulla reflex del day 4 risulteranno poi scomparse nel nulla e rimarranno solo alcuni scatti dal cellulare….

km.19 arrivando all'Abbazia di Beuron 
La ripida discesa nel bosco verso il Danubio non offre particolari vedute se non verso la parte finale, quando si profila la grande Abbazia cistercense dedicata a San Martino in un angolo della vallata chiusa da falesie. Posto bellissimo, come tutta la valle fino a Siegmaringen.  Il Danubio è qui ancora giovane, le sue sorgenti presso Donauschingen non sono lontane, e ricorda come portata d'acqua un po' il Lambro nelle stagioni piovose. Dopo una giornata senza anima viva a Beuron si incontrano molti visitatori, anche troppi, con tanti cicloturisti che risalgono il Danubio lungo splendide piste ciclabili. Il ritrovare tanti conspecifici non rassicura Vasco, soprattutto quando scopre che l’unico Hotel del posto, il Pelikan, che secondo notizie sul web non riceveva prenotazioni ma era aperto, in effetti è chiuso, sbarrato anzi, venduto da alcune settimane e con esso l’unico ristorante del posto. Girando per il paesino in lungo ed in largo Vasco trova tutte le camere “belegt” ma la cosa non lo preoccupa perché pensa di trovare sicuramente posto nell’ospizio pellegrini dell’Abbazia, un posto che gli risulta ospitare camminatori di passaggio da almeno 800 anni come segnalato anche dalla statua del pellegrino posta all’entrata del paese….Sbagliato! Un gentile frate ceco alla Klosterpforte accoglie Vasco Cesana informandosi con interesse sul tragitto percorso ma, con grandi sorrisi gli annuncia che la Guesthouse è chiusa perché il personale è andato in ferie, dopotutto anche le signore delle pulizie devono festeggiare ferragosto, no? Curiose abitudini per un luogo di pellegrinaggio, pensa Vasco che comincia ad infastidirsi, tra l’altro in Germania il 15 agosto non è neppure festività, mah! Gentilmente il frate ceco lo porta da un bergamasco che abita lì ma anche lui risulta in ferie. Vasco decide di riposarsi e pensare al da farsi sedendosi all’unico locale in esercizio trangugiandosi almeno un litro di acqua e sciroppo di fiori di sambuco (Holunder) e fumandosi diverse sigarette. Studia il via vai di gente  che arrivano sul posto per mangiare ed a tutti viene detto che non c’è piu’ niente da mangiare, solo zuppa di pomodoro!  Di fronte a questa prospettiva terrificante Vasco decide immanentemente di lasciare questo posto dove nulla funziona come dovrebbe e di andare alla vicina stazioncina a prendere il treno per Siegmaringen.




Il Danubio presso Beuron
 Pure i treni sono in ritardo, anche gli altri visitatori sono spazientiti. Osserva anche due anziani ciclisti diretti nella lontana Foresta Nera venire rifiutati dall’ultimo treno perché, secondo le inflessibili regole tedesche, il loro treno non era classificato come accessibile ai ciclisti.  Chissà che fine avranno fatto…Beh, nel frattempo arriva il treno per Siegmaringen dove, alla quinta preoccupata telefonata, Vasco trova infine l’ultima camera disponibile nella valle del Danubio probabilmente fino alla Romania. Si tratta di una camera in un abbaino che, nella giornata piu’ calda di quell’estate nel sud della Germania era praticamente una sauna rovente. Vabbè, meglio che niente, pensa Vasco, che poi riprende morale e stamina con una grande grigliata balcanica accompagnata da diverse Pils in un ristorante del centro gestito da croati. Cala la sera e la possente antica fortezza di Siegmaringen si staglia fiabescamente nella notte specchiandose nelle placide acque dell’alto Danubio. Giornata piena, stancante, anche snervante ma Vasco pensa: questo è viaggiare. Forse non a tutti piacerebbe. A lui sì. 

Dat Garmin a fine giornata: percorsi a piedi km.20,6 (18,6+ 1+1), partenza ore 9,45 – arrivo a Beuron 16,20 - dislivello 239 m. up, 510 m.down, altezza minima 636, massima 953 m.s.l.m., calorie consumate 1300

(clicca qui per tornare al day 3 Hechingen-Albstadt)
(clicca qui per andare al day 5 Siegmaringen-Isola di Reichenau)
Siegmaringen centro

La fortezza di Siegmaringen, Germania - 15/8/2017

La fortezza di Siegmaringen, Germania 15/8/2017

lunedì 25 marzo 2019

Long trek italo-svevo day 3: Hechingen-Albstadt


Inizio del day 3: il Burg Hohenzollern nella nebbia, 14/8/2017 
Inizio camminata alle 9,30 dopo passaggio in auto dall’albergo ad Hechinghen Stein alla deviazione per la strada per Burg Hohenzollern. Una nebbiolina avvolge in modo un po’ spettrale ma fascinoso il Burg originario della potente dinastia degli Hohenzollern, già visitato da Vasco alcuni anni prima quando lavorava a Stoccarda. Questa volta non c’è tempo per visite e Vasco si incammina con passo spedito nei campi ai piedi del Burg percorrendo poi nel bosco un tratto della Hohenzollern Weg. Cerca di aggirare uno strappo per portarsi in quota ma alla fine deve dare ragione al GPS inerpicandosi per un ripido sentiero che lo porta in quota passando prima da faggete e poi a zone miste con prevalenza di abeti e conifere. 

lungo la Hohenzollern Weg

La foschia mattutina nel frattempo si è alzata lasciando spazio ad una splendida giornata tersa. Arrivato in quota il paesaggio di questa tappa che risulta particolarmente panoramica è bellissimo. La zona intorno allo Zollern Horn è un altopiano ad oltre 900 m. di altitudine, uno specie di terrazzo naturale che domina tutta la regione, spaziando da Stoccarda al Giura Svevo alla Foresta Nera. Magnifico. Vasco si sofferma a lungo ad osservare il verde intenso delle foreste che dominano il paesaggio, intercalate da campi e qualche abitato, e cerca di ricostruire compiaciuto il percorso di questi primi tre giorni di camminata. Solo dopo una lunga pausa, che gli consente di fare asciugare al sole la camicia tecnica inzuppata dalla salita, riprende con calma il percorso seguendo la costa dello Zollern Horn, passando di fianco a qualche sperone roccioso.  
Day 3, km 7: Panorama dallo Zollern Horn lato nord

Panorama dallo Zollern Horn lato ovest

Il tracciato indicativo del trek italo-svevo day 1-3 

Rispetto alla prima tappa questa zona è piuttosto frequentata ed è attraversata da numerosi sentieri, fin troppi. Vasco lascia, seguendo l’intuito, la Hohenzollern Weg e la traccia impostata sul GPS per spostarsi verso la Heiligenkopf lungo un altro percorso di long trek, la “Main-Neckar-Rhein Weg”, ma solo per pochi km. L’aggiramento, ed una sosta in una birreria per un bel mezzo litro di Radler, gli fanno perdere un po di tempo e, dopo valutazione della cartografia e occhiata clinica sul percorso, Vasco decide di accorciare il percorso a piedi di una decina di km portandosi alla piu’ vicina fermata del bus ad Albstadt-Onstmettingen e scendendo alla stazione di Albstadt. Da li deve camminare ancora 1,9 km per raggiungere l’albergo prenotato, l’Hotel in der Breite nella località di Ebingen. La posizione dell’albergo, che in sè non è malaccio, è piuttosto decentrata, inoltre i proprietari si sono messi in pensione ed hanno smesso di tenere in funzione il ristorante, ragione per cui Vasco deve ripercorrere ancora alcuni km per andare a mangiare…Albstadt è una città-non città suddivisa in borghi distantissimi gli uni dagli altri e non c’è molto da vedere. Vasco vi trova infine, piuttosto affamato, la Zollernalb Brauerei, che era segnalata con l’indirizzo sbagliato anche su tripadvisor. In effetti occupa l’edificio di fianco alla stazione. Vasco prende posto nel gradevolissimo Biergarten e prima ancora di consultare il menu si trangugia il primo boccale di fresca Weizen. Dalla fame ordina un po’ troppo: piatto ricco di Kase Spaetzle (gnocchetti con formaggio fuso e cipolla fritta), insalatona e due grossi Bratwurst con abbondante pane di segale ed una seconda (o terza?) Weizen. Vasco si rialza a fatica, satollo ma soddisfatto. Dati dal Garmin a fine giornata: percorsi a piedi km.17,7 (15,8 + 1,9 esclusi spostamenti serali), velocità media 2,65, dislivello 500 m. up, down 270 m., altezza minima 612, massima 907 m.s.l.m., calorie consumate out 1050 (probabilmente sottostimate), calorie “in”, data la cena, sicuramente di piu’! 
Una Weizen per cominciare alla Birreria Zollernalb, Albstadt-14/8/2017

Kasespaetzle, Bratwurst ed insalatona alla Zollernalb Brauerei

domenica 17 marzo 2019

Trek italo-svevo, day 2: Bebenhausen-Tübingen (Hechingen)


L'entrata dell'Abbazia di Bebenhausen - 13/8/2017
Sveglia con calma e visita dell’Abbazia Cistercense di Bebenhausen dopo una colazione piuttosto contenuta. L’Abbazia risulta abbandonata dal ‘500 quando 18 monaci scelsero il campo dei riformatori luterani e 10 quello dei cattolici romani (o viceversa). Una divisione che esprime bene il carattere di “limes” di questa regione, anche oggi, tra le aree di influenza cattolica e riformatrice. Il suo abbandono venne sancito nei trattati di spartizione dei beni ecclesiastici. Successivamente i principi del Württemberg  ne fecero un maniero di caccia, sfruttando la sua posizione all’interno della foresta di Schonbuch. A questa epoca risale il grande quadro, piuttosto impressionante, osservabile all’interno del palazzo ex abbaziale. 


In effetti Vasco è un po’ troppo rilassato per questa giornata di relax dopo le fatiche del day 1, sottovalutando che, in una giornata normale per una persona non particolarmente sportiva, scarrozzarsi uno zaino di 18 kg su e giu’ per le colline per diversi km non è come stare in poltrona. Il risultato è che appena uscito da Bebenhausen ed inerpicatosi per il sentiero che scollina in direzione di Tübingen si deve fermare sfiancato e grondante sudore: sono passati appena 15’ dalla partenza….Come in tutte le cose, anche nel long trek, tutto è relativo e dipende dalle aspettative e dalla concentrazione. Così i 7 km per arrivare al centro di Tübingen, una distanza ridicola per un long trek, sono sembrati tra i piu’ faticosi dell’intero percorso. Teoria della stanchezza relativa a parte la passeggiata nella prima parte è decisamente bella passando da boschi, frutteti e campi aperti che conducono ai sobborghi della città. Poi il tratto urbano è piuttosto lungo e bisogna zigzagare tra strade e stradine seguendo il GPS per non allungare troppo il percorso. Un ultimo ciotolato lungo un verde avvallamento porta infine al centro. 
Verso il centro di Tubinga

Un caffè a Tübingen

in Tübingen, 13/8/2017
in Tübingen, 13/8/2017

 La città universitaria di Tübingen, una delle piu’ antiche della Germania, vanta un repertorio di alumni che si potrebbe definire, con schwabische understatement,  nicht schlecht”: tra gli altri Keplero, Hegel, Holderlin, Schelling, Liszt e pure, in tempi piu’ recenti, Alzheimer e Ratzinger, oltre ad 11 premi Nobel.  Vasco passeggiando tra i vicoli e nel centro medioevale ben conservato, trova Tubinga piu’ bella di come se la ricordava, con un maggior appeal turistico e con molti visitatori. Si gusta un caffè ed una grossa fetta di Schwarzwald Torte nella piazza centrale con un bel cielo limpido, questo è relax! Come da piano di viaggio lo spostamento a Hechingen, ca 20 km, è in treno, poi prende un taxi per andare al distante Hotel Lamm in Hechinghen-Stein. Dalla cena al ristorante Lamm, Bib Gourmand Michelin, si aspettava qualcosa di piu’ ma forse la scelta della Wienerchnitzel non era quella piu’ indicata. Buoni anche qui i porcini freschi. Non è un posto da bagordi notturni e nella silenziosa serata della campagna sveva Vasco si dedica allo studio dell’itinerario del giorno dopo, che in programma gli sembra piuttosto impegnativo. Dati dal Garmin a fine giornata: Km percorsi. 8  media 4,2 km/h, dislivello 120 m. up250 m.  down, totale calorie consumate poche

(segue day 3 Hechingen-Albstadt)
(clicca qui per il day 2 Bebenhausen-Hechingen)

Lasciando Tübingen, 13/12/2017

mercoledì 13 marzo 2019

Long trek italo-svevo Day 1: Stuttgart-Bebenhausen

Il punto di inizio del long trek, il Max Plank Insitute di Stuttgart-Busnau - 12/8/2017 h.10,26
Vasco Cesana raggiunge Stoccarda in aereo da Bruxelles nella serata di Venerdi 11/8 con un tempo da lupi: anche l’aereo deve fare due tentativi prima di riuscire ad atterrare al “Manfred Rommel Flughafen”. In precedenza Vasco, alle prese con il primo live test di deambulazione con lo zaino da 18 e passa kg, era stato percorso dai dubbi sulla fattibilità del percorso: aveva fatto fatica a fare le poche centinaia di metri per arrivare all’aeroporto ed il giorno dopo doveva fare quasi 30 km…

Km.0,5 Il Katzenbachersee, Stuttgart
La forte pioggia arrivando a Stoccarda al suo tradizionale Hotel Pullman di Vaihingen non contribuiva a migliorarne le aspettative per l’indomani. L’umore ha cominciato a migliorare nella buona zona saune dell’hotel e soprattutto con un bel zwiebelroastbraten al ristorante sotto. La mattina dell’inizio del Trek è plumbea ma la pioggia battente termina intorno alle 9 quando ormai Vasco sta per terminare il secondo Weiss Wurstl con senape dolce e Pretzl che ha fatto seguito ad alcune ottime polpettine speziate, frutta, yoghurt, croissant, pane nero con marmellata, due tazze di caffe ed abbondante succo di arancia.  Colazione  giustificata dal lungo trek che lo attende. Da Vaihingen si fa portare in taxi a Stuttgart Busnau, al Max Plank Instutute fur Intelligente Systeme in buona posizione per iniziare la camminata dalla foresta che inizia dal Katzenbacher See, sempre un gran bel posto da cui passare, nella direzione giusta per Tubingen. 

La foresta dopo la pioggia è magica: i caprioli si lasciano sorprendere a distanza ravvicinata più volte fuggendo nel sottobosco erboso e pieno di funghi. Il profumo del bosco dopo la pioggia inebria Vasco che comincia a sentire lo zaino più leggero ed il passo più fluido. Nel primo tratto ci sono molti sentieri che si incrociano,  con l’aiuto del GPS Vasco segue la Panzerweg che, come dice la denominazione stessa porta ad alcune zone di interdizione militare ed a vaste zone di addestramento nascoste nella foresta, ragione per la quale i sentieri gradualmente scompaiono.

Km.3,0: il ponte pedonale sopra la A8 nei pressi di Kreuz Stuttgart

Km.6,5: La prima sosta lungo la Vasco Cesana weg
Circa due km dopo il ponte sull’autostrada A8, dopo la prima sosta su una delle amate panchine tedesche che compaiono anche nelle zone più sperdute, inizia il tratto più difficile: il GPS sembra tendere ad evitare i sentieri ed a portarlo fuori strada nel nulla. Dopo un paio di sentieri sbagliati, Vasco giunge alla conclusione che ha ragione il Garmin: non ci sono in effetti sentieri diretti sulla rotta da seguire ma bisogna zigzagare fuori pista. Tutto il tratto fino a Weil am Schonbuch (Km.18 dalla partenza) è impegnativo con molte deviazioni e nessun sentiero diretto. Almeno 3 km sono in una traccia frangi bosco con erba, bagnata,  alta 1 m e ripidi saliscendi da affrontare a pieno carico con lo zaino. Senza GPS questo tratto di diversi km, almeno 10, è praticamente impossibile da impostare. Il terreno è molto ondulato in modo irregolare e non si trovano punti di riferimento. Non a caso in questa zona ci sono diverse aree militari e Vasco se la immagina come un terreno difensivo ideale in caso di invasione del Patto di Varsavia. Ma non c’è tempo per le divagazioni storiche: è necessario mantenere la massima concentrazione, sul percorso, per non rischiare di fare veramente molti km in piu o di perdersi, e sul terreno, per evitare storte o infortuni. Insomma a Vasco dispiacerebbe dopo tutti questi preparativi terminare ingloriosamente la spedizione al primo giorno. Tiene d'occhio il livello di batterie del GPS e la carica del cellulare stando ben attendo a non usare lo smartphone come mappa, per conservare energia. Una cosa è certa: di lì in caso di infortunio non passerà mai nessuno. Al massimo, nel giro magari di qualche mese, potrebbe passare  qualche cacciatore. Oppure potrebbe incrociare in zona un panzer in esercitazione disperso. Il long trek, soprattutto su percorsi non tracciati, richiede insomma molta disciplina e nessuna distrazione rimanendo focalizzati sull’obiettivo. A Vasco questo non dispiace anzi lo trova piacevolmente sfidante. In fondo sta percorrendo il Giura Svevo, mica l'Himalaya. Però non ci sono sherpa ed i sentieri per il campo base dell'Everest sono molto più' frequentati...

circa Km.10, tratto lungo il frangibosco con erba alta bagnata

circa km.12, la situazione del tragitto peggiora, Vasco si preoccupa

presso Schenaich, km:14, il sentiero migliora e si incontra qualcuno in giro

Risorse alimentari lungo il tragitto
Quando finalmente Weil am Schonbuch si staglia all’orizzonte Vasco è contento e soddisfatto di se stesso: ormai il piu è fatto e dopo sa che lo aspetta un bel sentiero segnalato nel Parco di Schonbuch. Dal relax gli cade una bottiglia di coca da litro facendo imprecare i gestori dell’unico locale del paese dove ci si puo approvvigionare lungo il percorso, una pizzeria turca peraltro ancora chiusa. Entrando nel Parco il sentiero diventa ampio e si attraversano alcune zone popolate da cervi e daini. Intorno un sacco di porcini, da notare che in quattro anni a Stoccarda non ne aveva mai visto uno. Tutto molto bello ma la stanchezza comincia a farsi sentire e gli ultimi km non passano mai. 

Lasciando Weil am Schönbuch, km 20 h.16,37 

Entrando nel Parco della Foresta di Schönbuch, 

Incontro con un bel cervo maschio, Foresta di Schönbuch

km.28. si profila l'Abbazia si Bebenhausen, 12/8/2017 h.18,30
Finalmente, alle 18,30, dopo 8 ore di cammino, appare il nucleo di Bebenhausen con la sua Abbazia e le sue case medioevali. Il palesarsi improvviso delle case a graticcio dall'immensa foresta  gli sembra quasi un miraggio. Un arrivare in un'altra epoca con addosso la fatica ed il sudore dei viandanti di tutte le epoche. Ad aspettarlo però c'è il Landhotel Hirsch con le sue belle camere, un bagno caldo ed il suo rinomato ristorante. Una vera sistemazione tradizionale tedesca all’insegna della pulizia e con un servizio affabile, tra la sorpresa delle gestrici per l’ospite arrivato a piedi da Stuttgart!

Eccellente a cena iI filetto di capriolo con funghi porcini appena colti e gnocchi locali, accompagnato da un buon rosso svevo, il Lemberger. Un premio meritato per la prima impegnativa tappa della Vasco Cesana Weg! Dati dal Garmin a fine giornata: Km percorsi. 29,5  media 3,9 km/h, dislivello dice 1000 m ma dopo verifiche dovrebbero essere 640 m. up600 m.  down, totale calorie consumate 1800.
(segue Day 2: Bebenhausen-Tubinghen - (Hechinghen) )
(clicca qui per vedere piano dell'itinerario e introduzione)
La facciata del Landhotel Hirsch di Bebenhausen

I dati sul Garmin prima che si scaricassero le batterie a 2 km dall'arrivo

Il bel filetto di capriolo con porcini freschi del Ristorante Hirsch 

martedì 12 marzo 2019

Da Stoccarda alla Brianza a piedi - introduzione al “Long Trek italo-svevo”


Stuttgart, Germania, circondata dalle foreste, dove inizia il long trek
E’ con un certo autocompiacimento che Vasco Cesana, esattamente un anno e mezzo e passa dopo, riprende gli appunti e le fotografie della sua lunga camminata che l’ha portato da Stoccarda, nel sud ovest della Germania, al suo paese natale nella Brianza meridionale, per pubblicarli nel suo, per diversi motivi  un po’ trascurato, Blog. Nell’epoca dell’istantaneità della comunicazione, e di dittatura dell'"instagrammismo", questo distacco spazio-temporale appaga il suo spirito anti mainstream. Il fatto di poter fare qualcosa nel tempo libero quando ne ha voglia, per il puro piacere di farlo, lo rilassa. Complice dell’iniziativa è anche un weekend a Bruxelles all’insegna di un maltempo tempestoso, come lo sanno essere qui alcune giornate di marzo, quando  le “rafales” di vento a 90-100 km/h rendono problematico persino l’uscire di casa. 

L’idea di percorrere a piedi i 500 km da Stoccarda alla Brianza gli era venuta leggendo gli appunti di viaggio dei grandi viaggiatori del passato e soprattutto pensando alla lunga storia di rapporti, commerci e scambi tra il sud della Germania ed il nord dell’Italia, da Federico Barbarossa a Barbara Gonzaga, dal Sassella al “Gruner Veltliner”,  dal “Corriere di Lindau” alle componenti per la Mercedes SLS AMG, dal lago di Como al lago di Costanza. Nel corso degli anni passati a Stoccarda il “long trek italo-svevo” era diventato per Vasco quasi un impegno personale, un “ex-voto” da assolvere alla prima occasione disponibile, in tempi fattibili e da svolgersi rigorosamente in solitudine, su un itinerario tutto da costruire su un percorso originale. Insomma, quasi una “Vasco Cesana Weg”,  da inventarsi combinando diversi sentieri, qualche volta nessuno, e diversi mezzi di trasporto, possibilmente rievocativi dei viaggi del passato, in funzione del tempo disponibile e della sostenibilità psicofisica per il non troppo allenato Vasco.  L’itinerario è stato infine programmato per l’agosto 2017, da svolgersi nel tempo disponibile di 10 giorni, programmando le tappe in modo tale da trovare un alloggio, possibilmente bello, ed un ristorante, preferibilmente buono, al termine delle faticose giornate di cammino. 
Il piano di itinerario del long trek italo.svevo - day 1-5

Il piano di itinerario del long trek italo.svevo - day 6-10
La definizione dell’itinerario ha richiesto una accurata preparazione per trovare la rotta più semplice ma allo stesso tempo più suggestiva e piacevole senza forzare troppo il percorso se non dove strettamente necessario e verificando le combinazioni di mezzi pubblici disponibili. Il risultato di questo lavoro di preparazione, che è parte qualificante e divertente del viaggio, è stato un itinerario programmato in 10 tappe per un percorso a piedi netto di 160 km, esclusi spostamenti locali. Una volta definito il percorso sono state fatte (quasi) tutte le prenotazioni degli hotel via web cosa che a quel punto rende l’itinerario piuttosto rigido e da seguire con attenzione, anche perché in quasi tutte le tappe le alternative per il pernottamento sono scarse.
Al seguito no tenda, no sacco a pelo e bagaglio al minimo necessario che, dato il percorso, deve includere però ricambi e indumenti resistenti a freddo e pioggia. In tutto 18 kg compresi binocolo e reflex. Attrezzatura di Vasco: Zaino da trekking VangoSherpa da 60+10 litri, Scarponi SalomonX-Ultra Contagrip, Calze X-Socks  trek summer, Pantaloni Fjall Raven modulabili (versione leggera), indumenti e giacca tecnica, Bastoncini smontabili Sport Specialist,  Navigatore GPS Garmin eTrex Touch 35, razione k di barrette energetiche e buste di integratori salini energetici della farmacia del suo paese.
Lecco e le Prealpi lecchesi, verso il termine dell'itinerario, dove inizia la Brianza