lunedì 29 luglio 2019

Day 8: Lungo la via Spluga da Splügen a Isola

Lungo la via Spluga - 19/8/2017
Vasco Cesana inizia bene la giornata con un’ottima colazione al Bodenhaus, incluso servizio al tavolo di uova al formaggio e speck. Fiducioso nell’affidabilità svizzera decide di far trasportare lo zaino dall’efficiente servizio previsto lungo tutta la via Spluga che consente ai camminatore di inviare i bagagli all’albergo successivo utilizzando il servizio di bus pubblici elvetici. Importante, anzi vitale, è però la scelta del bagaglio da portarsi lungo il tragitto dato che lo aspetta una tappa in quota. Si porta al seguito nella borsa a tracolla felpa e ricambi oltre a tutte le restanti razioni K. Ottiene assicurazioni che lo zaino, al costo di CHF.15, arriverà sicuramente alla locanda Cardinello di Isola già prenotata per la notte e si incammina sentendosi molto leggero. Il tempo fuori volge al brutto e guardando in alto non gli viene affatto voglia di salire oltre i 2000 metri previsti per valicare lo Spluga.

Walking in the clouds 1 - via Spluga 19/8/2017
Tirate le 10 senza miglioramenti sul fronte meteo, non gli resta che partire. Diamine, non può mollare proprio oggi quando si raggiunge il punto più alto del long trek! Dopo una mezzora di ascesa asciutta, comincia una pioggerella che si infittisce progressivamente fino a diventare scrosciante. Con una salita a passo di carica su un tratto scoperto Vasco infine si ripara per un bel po’ sotto un ombroso abete. Non è passata nemmeno un’ora ed è completamente bagnato dovendosi già cambiare la prima maglietta. Salvifici, con l’aria che via via si fa più pungente, la felpa ed il giubbetto in materiale tecnico.

Walking in the clouds 2 - via Spluga, 19/8/2017
Riprende con la pioggia in diminuzione ed ormai in quota, oltre il limite del bosco, il sentiero si amplia su pratoni e rocce con bei passaggi ricostruiti del selciato originario della via Spluga. Ci sono tratti nebbiosi tra le nuvole basse ma Vasco vedendo l’altimetro superare di slancio quota 2000 si rincuora e si compiace del suo buon passo in salita. Arriva ai 2113 mslm del passo Spluga sferzato da folate di vento freddo e umido in buone condizioni e piuttosto velocemente. Gli è sembrato invece più lungo del previsto il percorso poi fino a Montespluga che raggiunge solo alle 13,30, giusto in tempo per rifocillarsi all’Hotel Posta, famoso per la sua fornita enoteca di alta quota. Si gusta un bel piattone di salumi e formaggi locali accompagnati da un paio di bicchieri di buon Sassella Conti Sertoli Salis. 
In avvicinamento al confine - via Spluga 19/8/2017

m.2113, il punto più alto del long trek italo-svevo - Passo Spluga 19/8/2017


L'abitato di Montespluga con l'Albergo Posta, 19/8/2017



Il lago di Montespluga, 19/8/2017

Riparte con la dovuta calma, gustandosi le schiarite che illuminano furtivamente il lago e le alture circostanti amplificandone la profondità ed i contrasti. Incamminandosi lungo il bordo lago Vasco pensa che questo luogo abbia sempre qualcosa di speciale.




Una (breve) schiarita sul lago di Montespluga - 19/8/2017

L'abitato di Montespluga visto dal lago - 19/8/2017

Il sentiero della via Spluga lungo il lago, 19/8/2017
Sul magnifico paesaggio però a poco a poco calano nuvole minacciose. Inizia a piovere intensamente e Vasco cerca riparo in un angolo della cabina elettrica sulla diga leggermente protetta. Non ci sono altri ripari e lì decide di rimanere aspettando che spiova. Il sentiero del Cardinello, l’unico tratto di roccia un po scoscesa lungo l’itinerario, lo guarda inquietante e la pioggia si trasforma in temporale con tuoni e fulmini, cosa sempre non troppo rassicurante a 2000 metri in montagna. Vasco si chiede se la cabina elettrica sia un buon posto per proteggersi dai fulmini e si autoconvince che lo sia senza farsi troppe domande. Rimane li un buon 45’ fumandosi ben tre sigarette e poi decide di recarsi al rifugio Stuetta, distante circa 1 km, per valutare il da farsi. Esclusa per ora la discesa del Cardinello tra i fulmini rischiando di fare la fine in versione estiva dei soldati napoleonici  del generale Mac Donald. Allo Stuetta si beve un the caldo con gli avventori che gli fanno un sacco di domande sul percorso fatto dalla Germania. Una quasi compaesana, in nome dell’onore brianzolo,  lo sprona a proseguire e a non cedere prendendo il comodo bus che passerebbe di li dopo un’oretta. Un sedicente meteorologo montano locale gli fa notare che la pioggia ora si è fatta “trasversale” segno che il temporale sta passando. In effetti poco dopo si manifestano delle interessanti schiarite e Vasco decide di partire tra il plauso dei presenti. 
All'inizio della gola del Cardinello, 19/8/2017
Un tratto del sentiero del Cardinello visto dall'alto, 19/8/2017

Deve procedere con molta attenzione ma velocemente, sono le 17,30 e per scendere ad Isola deve fare ancora un dislivello in discesa di 600 metri e circa un paio d’ore di cammino. Non rassicuranti le previsioni di temperatura per una eventuale notte all’addiaccio: 1 (un) grado. Il sentiero del Cardinello, il “cardine” della linea di comunicazione italo-sveva, in sé non è difficile e le ferrate presenti sono più che altro a protezione in caso di neve o ghiaccio. E’ un percorso comunque impervio, oggetto di continui rifacimenti e modifiche nel corso dei secoli, e si cammina costeggiando una profonda gola. Vasco lo percorre con attenzione, rinfrancato dal fatto che le rocce scure si sono rapidamente asciugate alle prime schiarite. Assolutamente necessarie in questa tappa le racchette.

Costeggiando la gola del Cardinello, 19/8/2017

Il sentiero del Cardinello visto dal basso, 19/8/2017

Isola si profila in lontananza, 19/8/2017

Arrivando ad Isola, 19/8/2017

Il Cardinello in effetti passa piuttosto velocemente mentre gli risulta piuttosto interminabile il successivo percorso fino a Isola. Gli sembra anzi che dopo il Cardinello le segnalazioni della via Spluga allunghino il percorso facendolo transitare dal lato destro della valle, in zona più rocciosa e scoscesa e non su quello sinistro, dove nota un sentiero/strada molto piu larga e diretta. Infine Isola appare, ad un Vasco ormai stremato, in lontananza, quasi un miraggio. Arriva alla locanda Cardinello di Isola alle 19,30 accolto dal simpatico gestore Sig. Martino, che si è premurato di recuperare lo zaino di Vasco alla fermata del bus. Ottimo. A cena lo aspetta un bel piatto di pizzoccheri nelle due versioni chiavennasche (con gnocchetti) e tradizionali valtellinesi. Anche lo spezzatino con polenta è un toccasana così come un buon Braulio Riserva millesimato a fine pasto. Molto bene, pensa Vasco, crollando. 

Dati Garmin alla fine del day 8:
Partenza da Splugen alle ore 10 – arrivo ad Isola alle 19,30 - km. percorsi 21 inclusa deviazione per Stuetta – Altitudine minima 1280 mslm, altitudine massima 2113 mslm (“Cima Coppi” del trek) Dislivello in salita m.850 – dislivello in discesa m.930. Calore consumate riportate 1700, molte comunque anche in entrata. Ndr: tappa per Vasco abbastanza al limite date le condizioni meteo, senza l’invio dello zaino probabilmente non ce l’avrebbe fatta… 

clicca qui per andare al day 7 del long trek italo-svevo

Pizzoccheri nelle due versioni chiavennasca e valtellinese, Locanda del Cardinello 19/8/2017



domenica 28 luglio 2019

Long trek italo-svevo day7: Friedrichshafen- Splugen


Sul ferry da Friedrichshafen a Romanshorn lungo le placide acque del lago di Costanza, 18 agosto 2017

Tappa di spostamento come da programma per percorrere velocemente i 175 km da  Friedrichshafen a Splügen ed avvicinarsi per tempo ai tapponi alpini che attendono Vasco Cesana nella parte finale del long trek italo-svevo.
Dopo varie consultazioni web Vasco giunge alla conclusione che sia meglio seguire la pista svizzera; infatti l’attraversamento di più paesi, in questo caso l’Austria, anche se con frontiere aperte, con i mezzi pubblici comporta qualche coincidenza più lunga. La pista svizzera invece ottimizza i tempi: bus alle 10,08, traghetto Friedrichshafen- Romanshorn CH alle 11,40 con piacevole sosta a Friedrichshafen e bel giro in ferry sul lago. Poi dispiegamento di efficienza elvetica con binario del treno giusto all’uscita del ferry e coincidenza perfetta. Il massimo viene raggiunto a Chur (Coira): la stazione dei bus è esattamente sopra i binari dei treni, uscendo dal treno le scale mobili portano direttamente alla modernissima stazione bus, con decine di bus disposti perpendicolarmente pronti a partire, ognuno con il suo pannello che indica orario e destinazione. Vasco, ammirato, vede delinearsi sui pannelli tutte le celebri e amate località alpine dei Grigioni e sulla sinistra, pronto a partire, il suo bus diretto a Bellinzona via Splügen…..Ecco il passaggio italo – svevo, l’antica linea di comunicazione tra il mondo tedesco e quello latino. A presidiarla, come da sempre, gli svizzeri e, più precisamente, gli eredi dei Vescovi di Coira, che custodiscono il crocevia tra Lombardia e Svevia, magari imprecando un po’ per l’apertura del Gottardo e l’invenzione dell’aereo, che hanno reso questo passaggio non più obbligatorio come lo era un tempo. La stazione integrata treno-bus di Coira, anche se modernissima e scenografica con le navate disposte nel senso di marcia Nord-Sud con sullo sfondo le Alpi, testimonia questa antica storia e la capacità di questa di riemergere e trasformarsi.

La stazione ferroviaria di Chur integrata nella moderna struttura della stazione dei bus, 18/8/2017

Bas in partenza per tutte le principali località alpine retiche dalla stazione di Coira 

Arrivando a Splugen con tempo in peggioramento, 18/8/2017
La tappa di trasferimento passa velocemente nella più totale tranquillità ed alle 16,20, in lieve ritardo per qualche rientro vacanziero lungo la statale, Vasco arriva a Splügen, dove ha prenotato l’Hotel Bodenhaus, storico albergo di sosta delle carrozze e carovane in transito da e per l’Italia attraverso lo Spluga. Il vetusto libro degli ospiti riporta le firme, tra le altre, di Nietzsche, Napoleone III, Massimiliano d’Austria e Bakunin (sotto falso nome) e le loro foto o ritratti accolgono gli ospiti di fronte alla reception. Insomma proprio il genere di posto che piace a Vasco Cesana, e pure il ristorante ed i formaggi sono accattivanti.
Panorama da Splugen con un tratto della via Spluga 

Lo storico Hotel Bondenhaus di Splugen, 18/8/2017

Dopo cena Vasco si piazza nella biblioteca dell’albergo e consulta una serie di testi sullo Spluga e la storia locale soffermandosi sull’interessantissimo “Auswanderungen - Wegleitungen zum verlassen der Schweiz, un libro del 2008 che ripercorre le storie delle vie di comunicazione in Svizzera. Sulla via Spluga in particolare ci sono tantissime vicende che si inquadrano nell’antagonismo medioevale tra i Vescovi di Coira e quelli di Como. Scopre così che in effetti lo Spluga non era all’origine la via preferita dai potenti vescovi di Coira che preferivano la via, già percorsa da Vasco Cesana qualche anno prima, del Passo del Settimo, chiamata appunto  Bischofliche Route (“Via dei Vescovi”), rispetto alla Graeflich Route (“Via del Conte”) dello Spluga e poi del San Bernardino. Dalle letture emerge anche una fantasiosa via italo-sveva “idraulica”, ideata nel 1907 dall’Ingegenere italo-svizzero Pietro Caminada, il progettista di Brasilia, che aveva elaborato un progetto di via navigabile da Milano alla Svevia passando per lo Spluga con un ardito sistema di chiuse a invaso di alta quota chiamate “Autoidroferiche” mettendo in comunicazione i due grandi bacini lacustri del lago di Como e del Lago di Costanza! Vasco lentamente, complici un paio di bicchieri di acquavite alla pera, si assopisce pensando a come l’umanità possa passare da fasi in cui tutto sembra possibile, compreso l’attraversamento fitzcarraldiano in battello dello Spluga, a fasi un cui tutto sembra impossibile, come un po gli sembra la fase attuale, e nell’incertezza su quale fase preferire si accascia definitivamente sul divano della biblioteca.
Dati alla fine del day 7 del long trek italo-svevo (in questa giornata per la verità poco trek): km. percorsi circa 180 di cui 10 in traghetto, 120 in treno, 50 in bus e solo 2 a piedi di spostamento, partenza da Albergo Friedrichshafen alle 10,08 e arrivo a Splügen alle 16,20. Calorie consumate poche, ma buon recupero di energie in vista tapponi alpini. 

clicca qui per andare al day 8 del long trek italo-svevo
clicca qui per tornare al day 6 del long trek italo-svevo

Interessanti dispiegamento di formaggi a km zero, Splugen, Svizzera 18/8/2017