sabato 11 giugno 2011

NEL MEZZO DEL PACIFICO: APPUNTI DI VIAGGIO DA MAUI, ISOLE HAWAII (1)

Flying over the ocean - Un pesce volante tra Maui e Lana'i, Hawaii, 31/5/2011



1-Impressioni generali e Road to Hana

Dopo un periodo di intensi impegni, lavorativi e non, che lo hanno visto anche trascurare un po’ il suo blog, Vasco Cesana, grazie ad una serie di circostanze favorevoli da ascrivere esclusivamente al merito della consorte, viene a trovarsi nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico, approdando a Maui, isola delle Hawaii, il cinquantesimo degli Stati Uniti d’America, il ventesimo da lui visitato in terra americana. In effetti, avvicinandosi alle Hawaii, di terra se ne vede poca. Sbirciando dall’oblò del 767, con le palpebre appesantite dalle oltre 20 ore di viaggio tra voli e tempi d’attesa negli aeroporti, e le ginocchia livide dagli impatti con gli angusti spazi della economy class Continental, Vasco intravede una grande, sterminata,distesa di acque. Sono ben 5 infatti le ore di volo sull’oceano che separano Los Angeles dall’aeroporto di Kahului, nell’isola di Maui. Una distanza come nessuna altra al mondo dalla più vicina massa continentale.


“Ma che c’azzeccano le Hawaii con gli USA?”, si chiede Vasco, a pupille ormai socchiuse. Sono talmente isolate che nemmeno i grandi esploratori del XV-XVI secolo le avevano raggiunte. Solo nel 1778 il capitano James Cook ci arrivò e, ripassandoci nel 1779, ci rimase. Nel senso che, a causa di una serie di misunderstanding, diremmo oggi, interculturali, venne fatto fuori dagli hawaiani locali che ne spolparono, in segno di deferenza, le ossa rilucidandole per essere tenute come icona religiosa. Le isole erano abitate da una popolazione indigena evoluta, che non aveva mai sofferto di scarsità di cibo e risorse, abbondantemente fornite dalla natura rigogliosa delle isole, autosufficiente e completamente isolata, a parte gli scambi ancestrali con i popoli delle altre isole del Pacifico dai quali essa stessa proveniva, piuttosto battagliera, tanto che i re isolani, dopo gli arrivi degli europei, ne avevano assoldati alcuni come consulenti militari per combattere le altre isole nemiche delle Hawaii. Ancora nel 1893 le Hawaii erano rette da una monarchia dinastica locale molto integrata con le diverse etnie vecchie e nuove delle isole ma, negli anni successivi si instaurò, in modo piuttosto rocambolesco e dando luogo a battaglie parlamentari nella capitale americana degne della migliore tradizione washingtoniana, una repubblica indipendente che gradualmente avrebbe portato all’annessione agli USA, nel 1898, quando ormai stava diventando evidente il valore strategico delle Hawaii per il controllo del Pacifico. Cosa perfettamente nota peraltro all’ammiraglio Yamamoto quando, nel 1941, ordinò l’attacco a Pearl Harbour, nell’isola di Oahu, vicino ad Honolulu.


All’arrivo al Resort che lo ospiterà, il Fairmont Kea Lani, a Wailea, alle spalle della suggestiva Polo Beach, Vasco Cesana si rivitalizza degustando un’ottima granita di papaya, guardando dal grande balcone le luci del crepuscolo specchiarsi sull’oceano e sulla baia, tonificato dalla lieve brezza della sera hawaiana e dal fumo di un paio di sigarette che finalmente può aspirare con voluttà dopo il lungo viaggio no smoking, cosa questa che alle Hawaii va fatta con attenzione. Infatti è vietato fumare praticamente ovunque, anche all’aperto, ponendo dubbi interpretativi se qui si possa effettivamente fumare o se, per poter fumare una sigaretta, sia necessario prendersi una piroga e pagaiare fino alla Polinesia Francese, soggetta alle ben più blande leggi in materia de la Republique. La rigenerazione si completa assaggiando l’ananas di Maui trovato nel cesto in camera: semplicemente straordinario, nulla di paragonabile a quanto reperibile nei mercati europei.


Imbrunire dal terrazzo della camera al Fairmont Kei Lani, Maui


Polo Beach, Maui, Isole Hawaii - 29/5/2011


Zona relax lungo la passeggiata a mare di Wailea, Maui, 29/5/2011


La conformazione di Maui è molto particolare: due massicci vulcanici che si inerpicano quasi verticalmente dall’oceano, uniti da un istmo pianeggiante. L’isola, come tutte le altre dell’arcipelago, è emersa dall’acqua proprio con il susseguirsi, nei millenni, delle eruzioni vulcaniche. I massicci vulcanici sono diventati così l’unica massa di terra emersa a fronte di migliaia di km. di oceano. Data la loro altezza, 3055 m.s.l.m. la cima del vulcano orientale, l’Haleakala e 1764 m.s.l.m. quello occidentale, si ergono contro le nuvole di passaggio sull’oceano ed i venti che le accompagnano creando, qui come nelle altre isole hawaiane, un ecosistema unico caratterizzato da una ricchezza d’acqua incredibile per via delle abbondanti piogge, quasi giornaliere, che si riversano in quota alimentando la foresta pluviale sulle pendici e, da sempre, il sistema agricolo e le riserve d’acqua dolce per gli abitanti che vivono a ridosso del mare, inclusi oggi i numerosi resort e le stesse bottiglie di buona acqua minerale hawaiana che si trovano in giro.


Il vulcano occidentale dell'isola di Maui 31/5/2011


Le caratteristiche climatiche sono quindi sostanzialmente diverse tra le zone in quota (molto piovose e piuttosto fredde, anche con temperature prossime allo zero), zone basse sopravento, più esposte ai forti venti ed alle possenti onde oceaniche (il lato nord dell’isola) e le zone basse sottovento (buona parte del lato sud dell’isola), piuttosto riparate, prevalentemente soleggiate e con temperature miti tropicali tutto l’anno e mare generalmente più balneabile, con onde più gestibili ed una temperatura dell'acqua godibilissima. Quasi tutti i principali centri turistici di Maui sono quindi sulla costa sud-sud ovest, che risulta così in gran parte occupata da grandi resort oltre che da abitazioni e ville di rockstar e facoltosi pensionati, come nella zona di Wailea, una delle più esclusive. C’è insomma una forte pressione turistica di stampo soprattutto nordamericano ma l’isola è abbastanza grande da consentire, almeno per ora, una certa dispersione. Percorrendo la litoranea meridionale, Vasco la trova trafficata ed un po’ noiosa, con il suo alternarsi di resort, shopping center, campi da golf e resa oltretutto interminabile dai rigidi limiti di velocità statunitensi. Come già ha avuto modo di notare in molte altre occasioni, il “modello” americano gli genera reazioni contrastanti: da un lato lo sviluppo urbanistico, anche se qui nel genere hawaiano/facoltoso e con una certa indiscutibile eleganza, segue canoni molto standardizzati dandogli una sensazione di “artificialità” e di monotonia che un po’ lo stufano, dall’altro quel mix di organizzazione, entusiasmo e serietà con la quale vengono fatte le cose gli suscita un sincero sentimento di ammirazione e simpatia.


Kana'e , Maui, Isole Hawaii 2/6/2011



Lungo la Hana Road, Maui, 2/6/2011



Un esempio? Le spiagge, sempre conservate e mantenute perfettamente pulite nel loro stato naturale ed accessibili a tutti, anche in prossimità dei resort. Un altro? La capacità di conservare e ripristinare l’ambiente naturale che consente di veder convivere, anche a Maui, zone di sviluppo turistico intensivo con zone naturali assolutamente selvagge. Chi altro potrebbe spendere 16 milioni di dollari per proteggere il corvo delle Hawaii, del quale ne erano rimasti solo tre allo stato libero e poche decine in cattività? E, dopo gli sforzi per riuscire a farlo riprodurre in cattività, vedere il primo corvo rilasciato finire quasi subito negli artigli di una rara poiana hawaiana… Nonostante questo gli sforzi continuano, anche se nel frattempo si sono perse le tracce anche degli ultimi tre corvi allo stato libero. Gli itinerari classici di Maui consentono di vedere un po’ tutto questo, a parte il corvo (che era comunque a Big Island, non a Maui).



Lungo la Hana Road, Maui 2/6/2011

Veduta da una grotta nel Parco di Wai'anapanapa, Maui, 2/6/2011



Il circuito della Road to Hana, che costeggia la zona nord ovest dell’isola, in un ambiente assolutamente selvaggio e percorso da cascate che scendono dalle pendici tra la foresta pluviale, è sicuramente da fare. Per una volta Vasco lo percorre con una visita organizzata, cosa che potrebbe essere consigliabile per osservare meglio il paesaggio senza dover essere concentrati sulla guida. A patto di prendere accordi con i driver dei minibus turistici affinchè stiano zitti. Cosa molto difficile perché per una qualche ragione di carattere probabilmente culturale i driver accompagnatori qui si sentono in dovere di parlare ininterrottamente dal primo all’ultimo minuto della visita intercalando dettagli spesso inutili con battute gergali e parole hawaiane, sollevando nel visitatore non madrelingua pulsioni omicide o lasciandolo in uno stato confusionale, stordito e senza più fiducia nelle proprie competenze linguistiche. I posti migliori, come Ke’anae ed il Wai’anapanapa State Park sono comunque oggetto di sosta e visita. E’ importante informarsi sulla percorribilità dell’anello completo che porta dalla Hana Road alla costa sud dell’isola percorrendo un lungo sterrato che costeggia l’oceano e si congiunge poi alla Pi’ilan Highway. Nel tratto iniziale, asfaltato, dopo Hana si attraversa la Kipahulu Valley, la valle più intatta di Maui dove, nella parte superiore, a riserva integrale, sono presenti gli ultimi tratti integri di foresta originaria hawaiana non colonizzate da specie introdotte e, nella parte inferiore, una serie di bellissime cascate e pool naturali di acqua limpida che scendono verso il mare.


Zona di Hana, Maui, 20/6/2011


Kipahulo valley, Maui, Isole Hawaii - 2/6/2011


Cavalli al pascolo lungo nella zona di Kaupo, Maui - 2/6/2011




Poi, se non ci sono forti piogge o tempeste tropicali che renderebbero il passaggio pericoloso, si può iniziare un lungo sterrato che attraversa una serie di ambienti diversi tra stupende vedute oceaniche. Vasco ha trovato questo tratto di strada, che si insinua solitaria e senza turisti tra le ripide pendici del vulcano e gli immensi spazi del Pacifico tra rocce, colate laviche, cascate, pascoli verdissimi e zone quasi desertiche, accompagnata dal fragore spumeggiante delle onde oceaniche uno dei più affascinanti percorsi costieri del mondo, sentendosi abbarbicato sull’unica terra emersa tra lì e Tahiti, con 5000 km. di mare davanti. (segue)

Lungo la costa sudorientale di Maui - 2/6/2011



Lungo la costa sudorientale di Maui - 2/6/2011

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