giovedì 25 marzo 2010

Focaccia, bianchini e Bianconi ad Arenzano



Osservazione della migrazione dei Bianconi al Curlo, Arenzano, 20/3/2010
Africa, Gibilterra, Spagna, Francia, Liguria. E poi qualcuno si ferma, molti scendono lungo gli Appennini, alcuni attraversano la pianura padana e si dirigono verso la Croazia e la penisola balcanica. Sono i Bianconi, rapaci delle dimensioni quasi di un’aquila, specializzati nel predare rettili e serpenti, che percorrono questo lungo tragitto per tornare nei luoghi di nidificazione dalle loro aree di svernamento. La rotta migratoria costeggia il Mediterraneo e li porta a cercare le correnti ascensionali calde lungo le alture costiere. Il Parco del Beigua, sopra Arenzano, è conosciuto come uno dei punti di maggiore concentrazione del passaggio e la località è monitorata da diversi anni da un numero crescente di appassionati. Il posto è bello in sé: una collina con macchia e vegetazione mediterranea circondata da rilievi piuttosto elevati e selvaggi. Di fronte l’azzurro del mare dove lo sguardo spazia nelle giornate limpide fino a cogliere il profilo dal promontorio di Portofino nella riviera di levante e quello di Capo Mele nel ponente. Il periodo di migrazione è concentrato nelle settimane centrali di marzo con limitate variazioni da un anno all’altro. Dopo la fine di marzo ormai quasi tutti i Bianconi sono passati ma le migrazioni proseguono, in modo un po’ più rarefatto, con altre specie di rapaci. Il 17 marzo 2010 è stato raggiunto il record di osservazioni in un giorno: ben 824 Bianconi risultano essere passati sopra la località Curlo di Arenzano (fonte:www.liguriabirding.net).
Bianconi in migrazione, Parco del Beigua, Arenzano 5/4/2008

Vasco Cesana ed amici si sono presentati quest’anno abbastanza puntuali all’appuntamento di Arenzano, tre giorni dopo questo record di osservazioni, ma l’esito non è stato altrettanto positivo: zero bianconi. Di fatto i Bianconi erano ormai in gran parte passati e con essi il sole che aveva rischiarato le giornate precedenti ma che al loro arrivo aveva lasciato il posto ad una estesa perturbazione da sud est. D’altronde la natura è fatta così ed anche i rapaci, come le condizioni meteo, non sono tenuti ad attenersi alle giornate di weekend. Nelle precedenti occasioni comunque avevano sempre avuto modo di osservare un numero variabile di Bianconi, dai tre nel 2009, ai quindici nel 2008 fino ad un massimo di centotre nel 2007, più uno svariato numero di altre specie di rapaci e passeriformi. Costante invece negli anni risulta il consumo di focaccia di Vasco: tanta.
Proprio sulla strada per il Parco del Beigua si trova una panetteria che sforna quella che secondo Vasco è una delle migliori focacce del ponente ligure, il Panificio Castellaro. Qui ci si ferma per far provviste prima di salire al punto di osservazione con riserve tali da poter resistere quasi fino alla migrazione autunnale. Nonostante questo le riserve di focaccia di Vasco sono già abbondantemente ridotte prima ancora di risalire in auto. Poi, una volta arrivati, in attesa dei bianconi, se mai arriveranno, si accompagna l’attesa con i bianchini. Ben abbinato alla focaccia è risultato un fresco Prosecco di Valdobbiadene. Vasco, continuando a scrutare l'orizzonte sentendo l'aria umida marina che ne sferza le mandibole al lavoro, pensa, lasciandosi cullare il palato dalle fragranze della focaccia che, anche se i bianconi questa volta non arriveranno, va bene lo stesso.

Veduta dalla località Curlo, Arenzano 5/4/2008
Panificio “Castellaro” (Arenzano, località Terralba) PRO-ASS (varie 2003 - 2010)
Comodamente raggiungibile in 5’ dall’autostrada Genova-Ventimiglia, uscita Arenzano, girando a destra dopo l’uscita seguendo le indicazioni per l’ospedale, arrivando poi all'abitato di Terralba, sotto all’incrocio con la stradina che sale al Parco del Beigua (non si vede dalla strada principale, si trova nella strada parallela sottostante), il panificio Castellaro ha tutti i caratteri del panificio tradizionale, con il forno alle spalle del negozio, il profumo di pane e focaccia che si libra soavemente nell’aria ed i prodotti che vengono sfornati in continuazione. Su tutti svetta la focaccia, qui offerta in due qualità base, quella morbida (l’unica sfornata al pomeriggio) e quella croccante. Questa è di una qualità particolare, chiamata qui focaccia di Terralba, bassa ed allungata, cosparsa con un po’ di farina di mais. Vasco la trova eccellente per equilibrio di sapori e di fragranze: è unta come dove esserlo una focaccia propriamente detta ma senza esagerare, è saporita ma non troppo salata. Deve essere mangiata rigorosamente da sola lasciandosi conquistare gradualmente il palato che ne viene appagato e ne viene continuamente stimolato senza mai esserne stancato. Come tutte risente delle condizioni atmosferiche e può essere più o meno croccante a seconda delle condizioni di umidità, ma sempre ottima. Il panificio offre diverse varianti come la gustosa focaccia con la cipolla, quella al formaggio, che Vasco però mangia solo a Recco e Camogli, morbide pizze ed interessanti dolci.

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