mercoledì 26 maggio 2010

Paesaggi, fiori ed altro dal Monte Barro (con link)

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Il sito www.whatyoulove.it, viaggio per seguire le mie passioni, ha pubblicato un guest post de “I viaggi di Vasco Cesana” su una escursione al Monte Barro, nei pressi di Lecco, inseguendo le suggestioni e gli insegnamenti del grande geologo e naturalista lecchese Abate Stoppani. Il link per il testo completo del post è Sulle tracce dell'Abate Stoppani: escursione al Monte Barro . Quelle che seguono sono alcune altre immagini scattate lungo il percorso da Vasco Cesana...



Versante sud del Monte Barro dalla vetta 16 maggio 2010


Panorama sui laghi briantei dal versante ovest del Monte Barro 16/5/2010




Sparviero e Gheppio, Monte Barro, 16/5/2010
















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immagini di fiori scattate al Monte Barro il 16/5/2010 (Fiore 1 e 2) ed il 23/5/2009 (Fiore 3, 4, 5 e 6)





























Veduta del Resegone dalla vetta del Monte Barro 16/5/2010


Monte Barro, 23/5/2009

sabato 8 maggio 2010

Viaggio virtuale nella cultura democratica britannica: Election 2010

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L'apertura dello speciale elezioni 2010 della BBC (da YouTube), 6 maggio 2010

Da quando, nel 2005, attraverso le antenne di una piccola tv al di qua della Manica, ha avuto modo di seguirne l’evolversi degli scrutini alla BBC, le elezioni politiche britanniche sono diventate per Vasco Cesana un appuntamento da non perdere, un interessante viaggio virtuale che, attraversando i collegi uninominali da Dover a Na H-Eileanan An Iar, da Vale of Clwyd a Fermanagh and South Tyrone, lo fa immergere nei rituali e nelle tradizioni di una delle più antiche culture democratiche del mondo. Anche in queste elezioni 2010, Vasco non ha mancato l’appuntamento, questa volta seguendo la BBC grazie al satellite ed al web. La capacità di dispiegare competenze, professionalità e tecnologia da parte della televisione pubblica britannica è stata anche questa volta magistrale, con molto spazio ai dati, alle immagini dai seggi, alle simulazioni ed alle analisi puntuali e relativamente poco ai commenti politici. Molto ricche e di facile consultazione, sintetizzando molto efficacemente i dati elettorali ed i confronti , anche le pagine dedicate nel sito http://news.bbc.co.uk/2/shared/election2010/results/ .

Un alto livello qualitativo testimoniato anche dalla precisione, pur in una elezione con molti elementi di incertezza, della previsione del primo exit pool rispetto ai dati finali: errore di 1 solo seggio per i conservatori (su 305!), di 3 per i laburisti ed i liberaldemocratici. Certo, l’unico problema è che, al termine di tutto questa perfetta gestione televisiva dell’evento, nessuno sa che tipo di governo avrà la Gran Bretagna, ma questo è, dal punto di vista di Vasco, secondario.


La tranquilla campagna del Sussex.

Nel Sud Est dell'Inghilterra i conservatori hanno ottenuto nelle elezioni del 6/5/2010 ben 75 seggi su 84 in palio.

La sua attenzione infatti è catturata non tanto dal risultato, pur importante nell’attuale scenario economico e geopolitico europeo, ma dalle modalità con le quali si completa il rito democratico, dai personaggi, dalle località, dall’ambientazione e dagli interventi dei candidati. E dalla cultura e dalla storia che si intuisce essere dietro tutto questo. Lo spoglio delle schede avviene in un grande spazio aperto, in genere palestre scolastiche o centri sportivi, brulicanti di gente e sotto le riprese delle telecamere, dove vengono portate le scatole con le schede passate di mano in mano da catene di ragazzi che le ricevono dalle diverse sezioni dei collegi, ciascuno rappresentativo di circa 50.000 elettori. Non sembrano esserci grandi discussioni né grandi controlli, anche se alcuni collegi risultano essere stati chiusi molte ore dopo l’inizio dello spoglio. L’idea che possano esserci dei brogli nella confusione appare semplicemente esclusa dal novero delle cose possibili. Tutti i candidati, inclusi i leader più in vista, devono confluire nel locale dove avviene lo spoglio del loro collegio e schierarsi fianco a fianco al momento della proclamazione del risultato, circondati dagli scrutatori e dagli attivisti dei diversi gruppi politici, che attendono insieme il responso. Questo viene proclamato in genere da signore che sfoggiano abiti dai colori improbabili ed acconciature dal sapore vintage le quali procedono nelle lettura pedante dei voti espressi e nel proclamare il vincitore. I candidati poi sono chiamati a fare un discorso a cominciare dal vincitore e poi a seguire gli altri. Tutti si devono ascoltare a vicenda e traspare in genere una grande sensazione di rispetto e sportività. Il susseguirsi delle proclamazioni dei risultati nei collegi più importanti o in bilico è seguito da Vasco in diretta dalla BBC come se fosse un viaggio attraverso le tante anime del Regno Unito di oggi, con elettori ed eletti che vanno dagli scozzesi in kilt dello Scottish National Party, agli Unionisti Democratici Nordirlandesi, ai Laburisti poco “New Labour “ delle ex cinture industriali delle Midland, dai nuovi parlamentari di origine indo-pachistana di alcuni collegi londinesi agli aristocratici Tories del Mid Sussex inglese.
Nei collegi dove sono candidati i leader il numero dei pretendenti si allarga a personaggi particolari come il candidato che durante lo speech di Gordon Brown nel suo collegio scozzese di Kirkcaldy and Cowdenbeath lo affiancava con occhiali neri ed un pugno chiuso alzato. David Cameron nel suo collegio di Witney nell’ Oxfordshire era circondato da vari esponenti, candidatisi come indipendenti nel collegio, compiaciuti dello loro eccentricità, tra i quali un Jesus Christ con tunica bianca, barba lunga e atteggiamento piuttosto insofferente.



Video da YouTube del discorso di Gordon Brown alla proclamazione dei risultati nel suo collegio scozzese di Kirkcaldy and Cowdenbeath, 7 maggio 2010
Vasco vede in questo cerimoniale una continua esigenza di manifestare la “prossimità” dei politici con gli elettori, una "orizzontalità" della politica che differenzia la cultura politica inglese da quella, ad esempio, italiana e francese e che potrebbe essere collegata a quello che gli studi di Intercultural Management definiscono, in rapporto in particolare alle gerarchie aziendali, come culture a basso Power Distance Factor (Geert Hofstede), che si potrebbe sintetizzare qui come la tendenza a prevedere (o accettare), una maggiore o minore distanza (o visibilità) tra il potere e chi lo dovrebbe riconoscere come tale . In questo indice nelle ricerche di Hofstede la UK totalizza 35, uno dei valori più bassi, mentre Italia e Francia sono tra i paesi occidentali con valori più alti, superiori a 50 (i paesi Arabi sono intorno a 80). Un altro possibile esempio? Il Primo Ministro britannico fa le sue conferenze stampa in mezzo alla strada fuori da Downing Street 10, non esattamente la stessa sensazione che danno le immagini del Presidente del Consiglio italiano tra i quadri e gli stucchi di Palazzo Chigi. Questa volta però il Primo Ministro rischia proprio di rimanere in mezzo alla strada, visto che nessuno ha la maggioranza. Ed il Power Distance Index si misura dopo le elezioni del 6/5/2010 in 306 su 326, ovvero la distanza tra i seggi del partito che ha avuto più voti alle elezioni, i tories, ed il Power, ovvero la maggioranza necessaria per governare. Arrivederci, care costituency, al 2015. Anzi, forse, a tra poco!

Lungo le bianche scogliere di Dover (agosto 2005)

Il collegio di Dover, considerato target n.99 tra i collegi marginali dai conservatori, che lo hanno strappato al Lbour nelle elezioni del 6/5/2010