
Dopo aver attraversato le Alpi al Passo del Settimo Vasco Cesana e consorte pernottano a Casaccia, ultimo paese della Val Bregaglia prima del Maloja, presso l’albergo Stampa, storico luogo di sosta dei viaggiatori di passaggio dal Settimo e dal Maloja. Nel registro degli ospiti dell’albergo figurano anche le firme di Giuseppe Garibaldi, Bismarck ed il Kaiser (non c’è quella di Napoleone perché quando passò qui era di cattivissimo umore per essere rimasto bloccato dalla neve ed i suoi soldati bruciarono mezzo paese razziando il bestiame – fonte: il gestore del bar dell’albergo Stampa) ma Vasco non è riuscito a consultarlo anche perché la gestrice dell’albergo sembra molto impegnata in altre cose piuttosto che nella tenuta dell’albergo. Più attenzione, al di là delle apparenze, si riscontra nella gestione dell’annesso Bar-Ristorante, con una cucina specializzata in spaghetti fatti bene (dopotutto siamo al di qua delle Alpi) ma che offre anche una buona selezione di formaggi bregagliotti. Vasco ha assaggiato qui un delizioso e non comune Mascarpel, locale formaggio di capra che ricorda come consistenza una ricotta stagionata ma che non la è, raggiungendo un equilibrio tutto suo di freschezza e incisività, assaggiato a scaglie insieme ad una fresca insalata dell’orto. Veramente ottimo. Da notare la scelta di vini alla mescita di qualità come una bella caraffa di 3 dl di Amarone 2006 all’onesto prezzo di CHF.21.


Vasco e consorte inizialmente prendono un po’ sottogamba il “sentiero panoramico della Val Bregaglia” che da Casaccia, a 1450 m.s.l.m li porta a Soglio, non lontano dal confine italiano, a 1050 m.s.l.m., mantenendosi in quota sul versante soleggiato della valle. Il profilo altimetrico di 400 metri in discesa e di 200 in salita appare in effetti di tutto riposo ed i tempi di percorrenza svizzeri sui cartelli stabiliscono la durata della passeggiata in 4 ore. Sbagliato: 4 ore è probabilmente il tempo di percorrenza misurato a Compagnone e Lacedelli nelle fasi di preparazione all’a





Le vedute sulle vette alpine a Sud, in particolare del Piz Badile e delle cime adiacenti, sono comunque bellissime ed il percorso attraversa boschi di pregio alle diverse fasce altitudinali e scroscianti ruscelli e cascate, anche con qualche facile passaggio in catena. A pomeriggio ormai inoltrato le condizioni di Vasco cominciano a deteriorarsi con le muscolature delle cosce e dei quadricipiti fortemente provate dopo circa 15 ore di cammino in due giorni.

La vista di Soglio infine è quasi un miraggio (“La soglia del Paradiso” lo definì, pare, Rainer Maria Rilke) e la meraviglia di qu
esto isolato villaggio montano perfettamente preservato e vitale fa superare tutte le stanchezze. Dulcis in fundo l’Hotel prenotato nel pacchetto dell’escursione con l’ufficio turistico della Val Bregaglia è un gioiellino: l'Hotel Palazzo Salis è una sistemazione degna di un palazzo signorile del ‘700 con camere e arredo d’epoca, letto a baldacchino, ombroso giardino all’italiana sul retro, saloni con ritratti, armature e trofei a profusione. A fianco del letto a baldacchino, recapitati tramite il servizio organizzato con gli efficienti auto postali svizzeri, i bagagli li attendono puntuali e sereni. Più tardi, dopo le inevitabili docce
rigeneranti ed una Radler dissetante, Vasco Cesana, degustando un capretto di Soglio sui tavolini della piazzetta di fronte all’Hotel Salis accompagnato da un omonimo Saloncello Conti Sertoli Salis della Valtellina 2008 sente finalmente i muscoli rilassarsi mentre gli ultimi raggi di sole illuminano le vette del Gruppo del Piz Badile di fronte e la sera scende calma sulla Val Bregaglia.
Il suo apprezzamento per questa valle, troppo spesso trattata come mero percorso di trasferimento da vacanzieri distratti, ma che nasconde e svela, con discrezione, così tanti motivi di interesse, ne esce ancora una volta rafforzato.

Sentiero panoramico della Val Bregaglia presso Soglio, Svizzera, 18/8/2011
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