domenica 10 maggio 2009

La classifica di Vasco Cesana del mangiare a Roma -a) Ristoranti


La Pergola, interno Roma, 8/7/2008 (da cell)

Nel corso dei 26 mesi passati a Roma Vasco Cesana ha avuto modo di visitare un discreto numero di ristoranti, trattorie, osterie e luoghi vari di interesse gastronomico nella capitale e negli immediati dintorni. Registrando più o meno scrupolosamente le esperienze vissute nei vari luoghi visitati ha elaborato un suo sistema di classificazione che riflette ovviamente il suo personalissimo punto di vista, senza pretese di oggettività generale, riflettendo semplicemente le sensazioni provate in occasione delle visite.

La personale classificazione di Vasco Cesana, che lui associa al genere di offerta che il posto può o vuole dare, è la seguente:

1-Da EVitare (DEV) assolutamente, comprende anche diversi posti romani dei quali Vasco si augura sinceramente la chiusura
2-Da provare se Unica alternativa alla Morte per fame (DUM), esperienze insoddisfacenti ma non particolarmente dannose
3-Da PROvare SE Capita (PRO-SEC), diversi aspetti positivi bilanciati da qualche carenza
4-Da PROvare ASSolutamente (PRO-ASS), eccellente esperienza, un posto da ricordare e riprovare
5-TOP, al vertice nel suo genere, riconoscibile anche a posti umili ma a modo loro eccelsi

Le sensazioni di Vasco spesso divergono dalle guide o da valutazioni anche autorevoli. Basti dire che, tra le esperienze gastronomiche TOP dei suoi viaggi, lui include un panino con pomodoro, olio e basta comprato da un baracchino presso una spiaggia della costiera amalfitana ed un’orata cotta in una spirituale brace di legno d’incenso tra una profusione di spezie mediorientali, avvolta in carta di giornale e mangiata al buio su una panca di un ristorantino sulla strada per Bir Ali, in Yemen. A Roma poi si pone il problema, per molti ristoranti romani conosciuti o trattorie promettenti, dell’impossibilità di trovare posto, soprattutto nei giorni infrasettimanali ed in certi periodi dell’anno: Vasco non è riuscito così a provare diversi posti che lo attiravano.
Sarà per la prossima volta.
a) Ristoranti

La Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri Hilton (zona Monte Mario), TOP
Ogni cosa del più quotato dei ristoranti romani è perfetta. L’accoglienza con la carta delle acque classificate per residuo fisso mette subito di buon umore Vasco che è un cultore della materia e si irrita profondamente quando ristoranti anche blasonati presentano come unica scelta l’insulsa Plose priva di sali minerali. Vede invece qui con piacere in lista 8 acque con più di 500 mg/L di residuo fisso, la fascia da lui preferita. Poi, lo scorrere dei piatti e degli assaggi si sviluppa in una mirabile sequenza che riesce con magistrale equilibrio e misura a tenere viva la curiosità gustativa quasi senza soluzione di continuità. I famosi Fagottelli di carbonara “La Pergola”, omaggio di Heinz Beck alla cucina tradizionale romana, e i medaglioni di astice e fegato grasso d’anatra con aria di lime e germogli di piselli sono solo due episodi di un viaggio gastronomico che tiene incollati ai tavoli per oltre tre ore Vasco e consorte senza sentire il minimo bisogno di alzarsi. Ottimo anche il suggerimento del sommelier per accompagnare il menu scelto, un Soave Pieropan “La Rocca” del 2001. L’epilogo di questo viaggio viene dolcemente annunciato dallo scrigno dei dessert, uno scrigno magico nei cui cassetti si scoprono una miriade di coppie di dolci e dolcetti sublimi. Una volta setacciato ogni angolo, Vasco pensa di sgranocchiarsi anche i cassetti, ma desiste di fronte alla durezza del legno. Al termine i suoi ammirati complimenti ad Heinz Beck sono sinceri, così come la convinzione di avere speso bene i propri soldi, in una di quelle occasioni in cui il costo è da considerare proporzionato alla qualità, per una cena che si ricorderà a lungo. (8/7/2008)

Da Romolo al Porto (Anzio), PRO-ASS
Il ristorante è proprio di fronte ai pescherecci del porto di Anzio e ciò è sicuramente di buon auspicio. I tavoli sono ben disposti e piuttosto curati. Vasco vi ha trovato un servizio molto efficiente anche in una affollata domenica primaverile a mezzogiorno. L’antipasto “alla grande” è veramente tale e soddisfa le voglie di pesce fresco e ben preparato. Il fragolino coperto dai carciofi (ma come fanno i romani a valorizzare sempre così bene i carciofi….?) è uno dei migliori piatti di pesce assaggiati da Vasco in tempi recenti. Se non fosse per le fettuccine ai frutti di mare infestate dai pomodorini potrebbe meritarsi un TOP.(3/2008 e 4/2009)

Trattoria Monti (zona S.Maria Maggiore), PRO-ASS
Impeccabile per qualità del servizio, qualità degli ingredienti, qualità dei piatti di origine marchigiana. Ottimo il tortello al rosso d’uovo, peccato che sia solo uno, ed il timballo di coniglio. Vini con ricarichi onesti. Ambiente un po’ compresso. Vasco avrebbe voluto provare in altre occasioni le diverse proposte interessanti della carta ma non è mai riuscito a trovare posto. (4/2007)

L’acino brillo (Garbatella), PRO-SEC Vasco si aspettava qualcosa di più ma il filetto di maiale in pasta era ottimo e la scelta dei vini ampia con ricarichi corretti. Gradevole il contesto, in uno dei tanti “villaggi” incuneati nella grande metropoli romana, la Garbatella. (11/2008)


Il Tempio di Iside (zona Celio), PRO-SEC
Assieme all’adiacente Cottura 0 servito dalla stessa cucina, è un ristorante interessante dove mangiare del buon pesce fresco a prezzi corretti in una zona centrale di Roma. Vasco ha provato per un paio di volte il giro di assaggi e di antipasti rimanendone sempre soddisfatto e trovando cose sempre diverse a seconda dei prodotti disponibili. Non c’è carta, ma una elencazione verbale del conduttore non molto intellegibile per cui alla fine la sensazione è che lui porti quello che vuole. Meglio prendere o solo gli antipasti o antipasti e secondo evitando i primi.(9/08 e 2/2009)

Paris (Trastevere), PRO-SEC
In questo classico indirizzo trasteverino Vasco ha assaggiato una serie di fritti di eccellente fattura, nella migliore tradizione romana, anche se il conto è apparso eccessivo. (2/2008)

Checchino dal 1887 (Testaccio), PRO-SEC Altro indirizzo classico nel quale provare quasi tutte le specialità romane preparate con sicurezza e professionalità. Il quadro generale più che tradizionale sembra “attempato”. I rigatoni con pajata provati da Vasco erano, anche per vincoli normativi, un po’ troppo da igienisti e senza nerbo mentre la coratella con i carciofi era buona.(19/3/2009)

Crab (Celio), PRO-SEC Un servizio efficiente, una eccellente pasta alle vongole con bottarga, un po’ caro. I piatti di ostriche e crostacei che vede in giro incutono tristezza a Vasco, se comparati con i sontuosi Plateau royale che gli venivano presentati nel Nord della Francia. (7 e 11/2007)

Le tre zucche (Portuense), PRO-SEC (6/2007)
Provato di passaggio per una colazione di lavoro. Promettente.

Sacro e Profano (zona Fontana di Trevi), DUM
Dopo una iniziale esperienza positiva, più che altro per gli antipasti con specialità calabresi, Vasco ha riscontrato una assoluta monotonia dei piatti, unita ad un servizio mediocre.(3 e 6/2007)

Gigetto al Portico d’Ottavia (Ghetto), DUM
Ormai diventato un ristorante prettamente turistico, con rumorose tavolate in tutte le lingue. Non vi si trova più un romano, e non è un buon segno. Sicuramente la cucina sarà corretta ma, quando c’è andato Vasco, i cacio e pepe erano drammaticamente cannati. I Carciofi alla giudea sono sempre ottimi, ma si trovano anche nei posti vicini a prezzi inferiori.(1/2008)

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