domenica 23 dicembre 2012

Il lago dei Cigni: Bodensee Nordufer



Cigni selvatici, Friedrichshafen, Lago di Costanza - Germania, 22/12/2012
Post fotografico con scatti effettuati lungo la sponda nord del lago di Costanza (Boden See) sulla via del rientro da Stoccarda per la vacanze natalizie. Tra Langenargen e Friedrichshafen, nei pressi della riserva naturale di Eriskircher Ried, si trova uno dei più importanti luoghi di svernamento nell’Europa centromeridionale per il Cigno selvatico (Cygnus Cygnus), specie migratrice nordica che raramente si spinge al sud delle Alpi. Oltre ad ospitare una popolazione di uccelli acquatici svernanti nell’ordine delle decine di migliaia di unità molto interessante, e ricca di opportunità fotografiche,  è anche la campagna costiera con frutteti, canneti e zone cespugliose. Quelle che seguono sono tutte foto scattate nel corso di una sosta di poche ore prima di ripartire per valicare le Alpi attraverso il San Bernardino. Buon Natale!

Luci mattutine sul Bodensee e le montagne del Voralberg - Langenargen, 22/12/2012

Gavina sul molo di Langenargen - 22/12/2012

Una parte dell'assembramento di irca 15.000 Morette, Moriglioni e
Fistioni turchi presente nella Eriskircher Ried nella mattina del 22/12/2012

Lucherini, Eriskircher Ried - 22/12/2012

Ciuffolotti, Eriskircher Ried - 22/12/2012


Picchio cenerino (Picus canus),  Eriskircher Ried - 22/12/2012



Casarche  (Tadorna ferruginea) in volo di fronte a Langenargen, 22/12/2012
Volpoche (Tadorna tadorna), Friedrichshafen, 22/12/2012


Alcuni dei 74 Cigni selvatici osservati a Eriskircher Ried - 22/12/2012

 
 
Il lago dei Cigni, Bodensee Nordufer, Germania - 22/12/2012


venerdì 30 novembre 2012

Stop over a Costanza

 
Una tipica mattinata lacustre novembrina - Lago di Costanza, 1 novembre 2012
 Sulla via di uno dei rientri da Stoccarda in Italia in auto, Vasco Cesana e consorte si fermano a Costanza, antica cittadina che da il nome all’omonimo lago ai confini tra Germania, Svizzera e Austria; il "Lago di Costanza" però esiste come tale solo in italiano: in tedesco il lago si chiama “Bodensee”, il lago “pavimento” della grande casa Germania.  In Baden Wurttemberg qualcuno lo chiama invece Schwaben See, il “mare degli Svevi”.

Il testo della "Pax Constantiensis" dal sito della sezione di Storia del
diritto medioevale dell'Università di Milano

Proprio per la sua posizione geografica all’estremo sud dell’attuale Germania, l’area è sempre stata un nodo di comunicazione tra il  mondo germanico ed il mondo romano-latino e Costanza è ricordata nei libri di storia per almeno due avvenimenti importanti nelle relazioni tra questi due mondi peraltro strettamente intrecciati tra loro da  almeno  2000 anni: La pace di Costanza tra i comuni lombardi e Federico Barbarossa nel 1183 ed il Concilio di Costanza che, dopo lunghe dissertazioni durate dal 1414 al 1418 e qualche condanna al rogo per eresia, riunificò il papato sotto Martino V.  
 
Raffigurazione della Pace di Costanza sui muri del Municipio, Costanza
 
 
 Le testimonianze di questi eventi storici sono ben presenti nel centro storico di Costanza anche se l’edificio della pace del Barbarossa è ora un albergo-locanda ed il palazzo del Concilio è parzialmente adibito a disco-party…Ma gli echi della storia non sono sempre così limpidi e netti come nei libri di scuola e si portano dietro inevitabili ambiguità e retroscena e Costanza, a suo modo coraggiosamente, ha voluto ricordare, pochi anni fa, l’epoca del Concilio lasciando erigere su uno dei moli del porto di fronte al centro una grande statua rotante di donna piuttosto discinta, raffigurante La bella Imperia, una cortigiana protagonista di un racconto di Balzac ambientato nella Costanza conciliare. In una mano la voluttuosa cortigiana stringe il potere temporale, ovvero l’Imperatore e, nell’altra, il potere spirituale, ovvero il Papato. Entrambi sono piccoli e ridicoli nelle loro nudità. Naturalmente pare che la cosa abbia suscitato a suo tempo diverse polemiche. Vasco però trova la belle Imperia non priva di fascino, soprattutto quando si avvita solitaria nel silenzioso grigiore di una tipica mattinata lacustre novembrina. Anzi, per la verità, Vasco è sempre affascinato dai paesaggi lacustri in autunno, quando lentamente la nebbia confonde i profili delle cose per poi, lentamente, ritirarsi e svelare gradualmente la trama del paesaggio. Costanza ed il Bodensee  sono perfetti da questo punto di vista. A patto che la nebbia si alzi, cosa che a quanto pare in autunno da queste parti non succede molto spesso. Vasco però questa volta è fortunato e osserva compiaciuto dal porto l’emergere delle colline e poi, più tardi, anche delle montagne in lontananza del Voralberg e del Lichtenstein.
La statua rotante della "Bella Imperia", Costanza - 1 novembre 2012

 
 
 
La perfetta pettinatura del fistione turco - Costanza, 1/11/2012  
 
Come sempre in Germania grande attenzione viene data alla possibilità di fare delle passeggiate e Vasco prolunga volentieri lo stop over programmato per farsi un paio d’ore di cammino ornitologico sul magnifico lungolago di Costanza che, tra l’altro, essendo a cavallo dell’uscita del Reno dal lago, è uno dei numerosi punti del Bodensee di assembramento di uccelli acquatici di passo o svernanti.  Quando la nebbia si alza lo specchio d’acqua risulta punteggiato da migliaia di anatre e, anche se pare che il grosso debba ancora arrivare, la densità già ad inizio novembre appare veramente notevole. La maggior parte sono moriglioni e folaghe ma ci sono anche parecchie centinaia di fistioni turchi, smerghi, svassi di diverse specie ed i primi drappelli di quattrocchi che qui hanno una delle principali aree di svernamento dell’Europa centro-meridionale.
Interni della Cattedrale di Costanza

 
Piazza della Cattedrale - Costanza, 1/11/2012
 
Costanza è una cittadina piuttosto piccola con un centro storico in qualche modo sproporzionato rispetto all’estensione urbana, segno che l’importanza acquisita fino al tardo medioevo è poi gradualmente diminuita nei secoli fino a perdere nel corso del XIX secolo il rango di sede vescovile. Dopo la lunga passeggiata sul lungolago a Vasco e consorte non rimane molto tempo per approfondimenti; anche una visita veloce del centro consente però di ripercorrerne le vicende storiche, ricordate sia sugli edifici che in diversi monumenti e possibilmente di dare un’occhiata alla cattedrale e delle sue suggestive cripte antecedenti all’anno mille che ospitano anche una "Rotonda del Santo Sepolcro" che riproduce il Santo Sepolcro di Gerusalemme. Peccato che l’accesso fosse al momento della visita di Vasco temporaneamente chiuso. Una ragione in più per tornare data la ricchezza di motivi di interesse di Costanza e del Bodensee. Meglio se non solo per una stop over. Nel frattempo magari molti altri uccelli nordici saranno confluiti qui per svernare. Guidati forse dal richiamo magnetico della Belle Imperie. O dalla splendida tranquillità del Mare degli Svevi.  

Volo di moriglioni - Lago di Costanza, Germania, 1/11/2012

 


giovedì 1 novembre 2012

Quando il foliage incontra la neve


 


Quest’anno in diverse zone d’Europa il momento di massima esplosione dei colori autunnali è coinciso con l’arrivo della prima neve. Nelle zone di pianura o di collina non capita molto spesso di assistere al posarsi della neve sugli alberi in foliage. Ecco alcune immagini che documentano questo incontro piuttosto inconsueto riprese nei boschi di Stoccarda, all’interno dell’area urbana, tra la foresta di Kräherwald e Schloss Solitude, nell’ultimo weekend di ottobre 2012: 




 
Schloss Solitude, Stoccarda, Germania - 27 ottobre 2012









Foresta di Kraherwald, Stoccarda - 28 ottobre 2012



 


 


Quando il foliage incontra la neve, Stoccarda - 27 ottobre 2012

domenica 28 ottobre 2012

L'altra Oktoberfest: Cannstatter Wasen, Stoccarda



Cannstatter Volksfest, Stoccarda - 2/10/2011
Quasi tutti, anche al di fuori della Germania, conoscono l’Oktoberfest  e la associano alla famosa festa della birra di Monaco di Baviera. Non tanti invece, almeno al di fuori della Germania, conoscono la festa della birra di Stoccarda, chiamata Cannstatter Volksfest o, semplicemente, Wasen (più o meno “prato” o qualcosa di simile, di derivazione probabilmente sveva) che si tiene ogni anno tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, solitamente iniziando e terminando una settimana più tardi della festa bavarese (che, per inciso, si chiama anch’essa d’Wiesn , in dialetto bavarese).
 Anche nelle origini le due feste si inseguono: nel 1810 si tenne la prima Oktoberfest di Monaco, nel 1818 la prima festa di Stoccarda che fin dalla sua fondazione si caratterizza per essere una festa più contadina, essendo stata voluta dai coniugi regnanti del Wurttemberg per rincuorare i contadini svevi dopo uno dei più lunghi periodi di carestia dei tempi moderni. Il suo simbolo infatti è una benaugurante alta colonna ornata con frutta e verdura, la Fruchtsaulen, che ancor oggi troneggia nel centro della festa. Anche se la festa di Monaco è più nota e leggermente più estesa, pure i numeri della festa di Stoccarda non scherzano: estensione su circa 7 ettari, 3-4 milioni di visitatori dichiarati, stand, giostre e  birrerie su un fronte di ben 5 km.
Carro rievocativo di quando la birra giungeva ai Wasen a cavallo
 
L'area della Cannstatter Volksfest, Stoccarda - 6 ottobre 2012
 
Vasco Cesana, che pur non è mai stato all’Oktoberfest di Monaco, è diventato da subito un sostenitore, oltre che un affezionato avventore, della festa di Stoccarda. Già lo scorso anno, a pochi giorni dall’inizio della sua esperienza lavorativa tedesca, si è trovato catapultato nell’allegra bolgia delle Zelt, i grandi tendoni o capannoni delle birrerie, il cuore della festa, dove vengono servite le Maβ, i grandi boccali standard da un litro, e dove si mangia, si beve e si balla saltando sulle panche delle tavolate. Nei Wasen ce ne sono almeno sette ciascuna con circa 5000 posti a sedere. Entrando nel grande “tendone” della Stuttgarter Hofbräu “Hans-Peter Grandl”, era rimasto affascinato, oltre che dalla moltitudine di ragazzotte tedesche in Dirndl, abito tradizionale che valorizza molto il decolté, anche da un bel bue che, intero, veniva amabilmente rigirato su un gigantesco spiedo nei pressi delle cucine.  Nell’aria una piacevole energia, alcolica ma non solo, emanata da migliaia di persone che insieme brindavano, cantavano e ballavano. Un’aria percorsa dai profumi della festa: stinchi, polli, effluvi di birra e, sorprendentemente, anche sigari e sigarette come nelle feste come si deve di una volta, senza tuttavia diventare pesante, “vissuta” al punto giusto, non viziata, probabilmente anche grazie alle avanzate tecnologie tedesche di ventilazione.
  
Nella Grandl Zelt - ottobre 2011
Stinco e Boccale, Wasen, Stoccarda - ottobre 2011

Biere et Blondes, Wasen, Stoccarda - ottobre 2011
Vasco naturalmente anche nel 2012, dopo oltre un anno di lavoro a Stoccarda, è tornato in più occasioni ai Wasen visitando anche altre Zelt, osservando la festa in diversi orari, trangugiando un discreto numero di Maβ e provando diverse specialità. A proposito della protagonista principale della festa, la …. birra, appunto, Vasco non ha riscontrato forti differenze tra le tre più diffuse, la Stuttgarter Hofbräu, la Schwaben Bräu e la Dinkelacker, con una leggera preferenza per la seconda, che gli sembra, almeno quella servita nella festa, più rotonda ed aromatica. Vasco, che non ama le birre troppo complicate e pastose, gradisce la  freschezza e “bevibilità”  delle birre tedesche e quelle della Cannstatter Volksfest, preparate appositamente per la festa con una selezione di malti e luppoli locali dell’estate appena terminata, sono decisamente gradevoli. Un boccale da un litro costa intorno agli 8 euro e mezzo, ai quali va aggiunto un 10% di mancia per il cameriere che, contrariamente alle abitudini tedesche, qui la chiede insistentemente. Secondo affidabili fonti locali risulta che molti camerieri più o meno professionisti prendano ferie per andare a servire alla Volkfest, dati i lauti guadagni. Vasco che, anche per motivi di lavoro, in Germania si trova spesso a fare stime e valutazioni economiche, calcola che, se i visitatori sono 3 milioni ed in media, ognuno si beve almeno una Maβ (ma in base alla sua esperienza diretta sono molte di più) il giro d’affari delle sole mance per le birre vale più di 2 milioni e mezzo di euro. Più in generale, secondo lui, solo per giostre, cibo e birre i 17 giorni di Volkfest valgono un giro d’affari nell’ordine di 100 milioni di euro. Insomma, anche nella festa della birra, come in molti altri ambiti, inclusa la cultura, a Stoccarda ne girano  di soldi!     
Nella Zelt Schwaben Brau, Stoccarda - 10 ottobre 2012

 
Accedere alle Zelt negli orari e nei giorni di punta è quasi impossibile senza prenotazione. Le colleghe di Vasco usano prenotare il tavolo nella Grandl Zelt in prima serata addirittura quasi un anno prima. Al di fuori degli orari di punta Vasco comunque è riuscito ad entrare abbastanza tranquillamente ed anche a sedersi ed a mangiare un paio di stinchi. Il cibo più tradizionale della festa è in ogni caso il Göckele, il mezzo pollo allo spiedo che secondo Vasco accompagna mirabilmente, nella sua semplicità, i bei boccaloni di birra che ne innaffiano a dovere la naturale “aridità”.  Addentando il suo  Göckele Vasco risponde pronto all’appello che giunge insistentemente dal palco: “die Krüge! Wo siiind die Krüuge?! Die Krüge hoch!”. Intorno tutti rispondono scoccando i boccali con i vicini, conosciuti e sconosciuti, in abiti tradizionali e non, ragazzi e ragazze, giovani e meno giovani, ed insieme intonano ballando il coro di completamento “Ein Prosit…ein Prosit..”.  Non c’è che dire, pensa Vasco guardandosi intorno, questa sì che è una festa  popolare! Cannstatter Volksfest, appunto.
"Prosit!" Cannstatter Volksfest, Stoccarda, ottobre 2012