sabato 23 luglio 2011

San Francisco con gita enogastronomica nella Sonoma County



San Francisco, 7 giugno 2011


Sulla via del ritorno dalle Hawaii Vasco e consorte si fermano per un paio di giorni nell’area di San Francisco. La città a prima vista non sembra molto cambiata dall’ultima volta che ci sono stati, un bel po’ di anni prima: la skyline è più o meno la stessa, i quartieri intorno al centro e verso il mare danno la stessa sensazione di tranquillità e candore, la nebbia vaga inquieta nella baia. Quando la visibilità finalmente migliora la baia si profila in tutta la sua spaziosità abbracciando i diversi centri urbani disposti intorno ad essa in una trama urbanistica in cui le distanze si confondono e si esaltano dal contrasto tra l’oceano, i promontori, le colline e le isole il tutto avvolto nella particolare ed intensa luminosità californiana. San Francisco sembra molto più rilassata delle altre città nordamericane, forse anche perché le attività economiche più dinamiche sono decentrate più verso il sud della baia, verso San José, Palo Alto e la Silicon Valley ed i quartieri del centro sembrano quasi un po’ “sonnolenti”. Certo, ci sono molte cose interessanti da visitare ma questa volta Vasco, dato il poco tempo a disposizione, preferisce limitarsi a gironzolare per il bel lungomare tra il Pier 39 e la Ghirardelli Square. Rispetto alla sua precedente visita gli sembra che ci siano meno pellicani, 1 solo in volo in lontananza (sembra che siano stati decimati dagli effetti dei materiali usati per spegnere gli incendi in California negli scorsi anni) e più leoni marini, che ora si affollano numerosi in bella mostra al Pier 39.



Leoni marini al Pier 39, San Francisco, 7/6/2011


Vigneti, oliveti e tenute nella Sonoma County, California, 6/6/2011

Uno degli aspetti più sorprendenti di San Francisco è la velocità con la quale, superato il Golden Gate Bridge, ci si trova immersi nel verde, in un ambiente naturale quasi selvaggio lungo l’oceano e, proseguendo verso l’interno, in una campagna collinare con vigneti ed oliveti che si infittiscono intorno a tenute piuttosto scenografiche: è la Sonoma County. Insieme alla adiacente Napa Valley, ospita la zona vitivinicola più importante nordamericana, ormai saldamente entrata tra le grandi zone di vino mondiali, non solo per la dimensione del business, ma anche per la qualità dei vini. Vasco si unisce con interesse ad una visita di una giornata della contea organizzata per la consorte. Guardandosi in giro nota che i produttori sono attrezzati, fin troppo, per le degustazioni accentuando magari esageratamente i richiami agli chateaux ed alle tenute francesi ed italiane. Il tutto, naturalmente, in modo organizzatissimo. Vasco visita la tenuta Viansa che propone vini e vitigni di impostazione italiana, come le lontane origini del proprietario, provando un fresco Arneis non lontano dai suoi parenti piemontesi ed un Cabernet Franc “Samuele” del 2005 piuttosto interessante anche se con un prezzo di listino di USD.55 a bottiglia decisamente esagerato.


Arrivati nella cittadina di Sonoma giusto all’ora di pranzo, si recano senza indugio al Big3, ristorante in centro che si propone come un “diners” tradizionale con cucina piuttosto casalinga e, come un crescente numero di posti in questa parte degli USA, molta attenzione ai prodotti del territorio e bio o, come si dice da queste parti, organic. Un grande forno a legna invoglia anche alla pizza (che in USA spesso sono piuttosto golose) ma Vasco opta per un tradizionale e succulento cheeseburger della casa. I burger in USA non sono solo quelli proposti dalle catene di fast food. Spesso sono espressione di una cucina tradizionale che li prepara con tagli di carne pregiata e di ottima qualità. Quando si trova un diners che ispira il burger è sicuramente da provare e difficilmente si resterà delusi. Quello del Big3 è veramente ottimo e Vasco gusta con voracia anche le patatine, tagliate in modo irregolare e con tracce di buccia sopra, che potrebbero competere con quella che lui considera come l’eccellenza mondiale in materia, il Belgio. Da provare assolutamente.


A Sonoma si possono anche provare alcune rare, per il continente nordamericano, piscine a vera acqua termale: nella spa del lussuoso Fairmont Sonoma County Mission Resort. Vasco e consorte provano il giro completo delle magnifiche piscine ad acqua termale intercalate da saune, bagni turchi e massaggi. Un pomeriggio decisamente rilassante. Tale da riattivare l’appetito di Vasco nonostante l’abbondante pranzo per non parlare della colazione e degli assaggi lungo la strada. Organizzano al momento con gli altri partecipanti un programma piuttosto invitante con il ristorante Santé del resort: degustare alcune proposte gastronomiche del ristorante, fregiato anche da una stella Michelin, facendosi guidare dalla degustazione di alcuni dei vini più caratteristici della zona.


Degustazione di shiraz "Shafer Relentless" 2005 al ristorante "Santè" di Sonoma, 6/6/2011


Iniziano con un paio di bianchi. Molto interessante il Sonoma Mountain Chardonnay “Les Pierres” Sonoma-Cutrer del 2005, con buona tenuta di freschezza ed avvolgenti sentori minerali. Uno chardonnay che secondo Vasco si distingue dagli altri, in particolare del nuovo mondo, che trova piuttosto “impersonali”. Non ama però in generale negli chardonnay il finish leggermente amarognolo.



Molto convincente però la selezione di starter abbinata: i ciuffi di asparagetti della Sonoma County con uova di California Quail (d’allevamento) celebrano i sapori del territorio, la terrina di “Macaroni” gratinati con aragosta e tartufi è proprio succulenta. Quelli che seguono sono ancora migliori: buono l’Halibut selvaggio del Pacifico, perfetto il petto d’anatra di Sonoma farcito con Fois Gras e guarnito con ottime cipolline locali. Arrivano insieme i rossi. Per Vasco sono i rossi ad emergere con più carattere tra i vini californiani. In particolare trova lo Shafer Relentless 2005, uno Shiraz e Petit Shiraz della Napa Valley, straordinario per freschezza e ricchezza di note fruttate. Un vino da provare. Di alto livello, paragonabile ad un buon Bordeaux, ma che Vasco degusta con meno entusiasmo nonostante la sua indubbia forza, il Verité Le Desir 2001, un acclamato vino della Sonoma County di uve Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon.



Petto d'anatra di Sonoma al Fois Gras, 6/6/2011

Gli assaggi si completano nel modo migliore con un carrello di formaggi dalla selezione molto ben congegnata con una giusta selezione che unisce global e local. Vasco scopre qui due formaggi locali che lo sorprendono positivamente: l’ottimo Fiscalini Cheddar stagionato che in bocca raggiunge un equilibrio raro di sapidità ed aggressività senza esagerare e l’avvincente Humboldt Fog, un semimorbido di capra che sembra uno scrigno pronto a liberare nel palato la frescura profumata delle nebbie oceaniche. A quel punto Vasco dichiara chiuse le degustazioni e rinuncia a dolce ed icewine. La sua gita nella Sonoma County è stata intensa ed interessante. Dandogli piena soddisfazione e rinnovata stima per le tante sfaccettature degli States. Anche dal punto di vista enogastronomico.


Assiette des fromages al ristorante "Santé", Sonoma, California, 3/6/2011

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