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Interno della Panetteria "Mildenberger", Fellbach, Germania - 27/4/2012 |
Al di fuori della Germania non sono molti probabilmente
coloro che considerano il pane tra le specialità tipiche tedesche eppure proprio
il Brot, nelle sue innumerevoli
declinazioni regionali e locali, è da considerarsi uno dei suoi prodotti alimentari
più attraenti ed intriganti. Vasco Cesana nel corso della sua esperienza in
Germania ha imparato a conoscerlo ed apprezzarlo ed ha avuto modo anche di
notare la competenza ed attenzione dei tedeschi per la qualità del pane. Una
vera e propria cultura del pane, che si riscontra anche nell’alto livello
delle panetterie e nell’articolazione e ricercatezza dei prodotti forniti. Una
cultura del pane naturalmente esiste un po’ dappertutto, almeno ad ovest della
muraglia cinese e del mar del Giappone e Vasco Cesana nei suoi viaggi non ha
mai mancato di esplorare a fondo le abitudini panificatorie dei diversi paesi
degustando con interesse quantità sempre cospicue delle locali varianti, dallo
straordinario Naan provato in diverse
regioni dell’India soprattutto settentrionale alle variazioni di “Pita bread” dei paesi arabi, fino al Mannakish libanese. Per non parlare delle
indimenticabili baguette tradition assiduamente
provate nel Nord
della Francia, delle focacce
liguri o delle eccellenti panetterie tradizionali che ancora si trovano in qualche
quartiere di Roma.
Vollkornbrot di Treibner, Stoccarda - marzo 2013 |
In Germania comunque gli sembra che l’attenzione per la
qualità e la varietà dei cereali utilizzati sia veramente alta, anche nella
spesa di tutti i giorni e che la rete di panificatori sia molto capillare e di
alto livello. In tutti i quartieri e nei villaggi, il panettiere è quasi sempre
il negozio più invitante ed affollato e anche nei supermercati la panetteria è
in genere separata e gestita in proprio da produttori o catene locali. Il Baden
Württemberg, con i suoi 372 tipi di pane ufficialmente
registrati, è una delle regioni dove più
questa cultura tedesca del pane è sviluppata. Non a caso vicino ad Heidelberg,
a Weinheim, ha sede l’Accademia degli artigiani panificatori della Germania (Akademie Deutsches Bäckerhandwerk), praticamente una Università del pane, con corsi di tutti
i tipi e pure un frequentato “International Diploma in German Baking”
ed a Ulm pare che ci sia perfino un Museo del Pane.
Come sempre, alla base di tutto questo, c’è la natura, il clima e, poi, l’agricoltura,
l’economia, la cultura e, oggi, la capacità di difendere e fare evolvere i
saperi tradizionali senza farli schiacciare dalla standardizzazione della
grande distribuzione. Il Baden Württemberg, pur essendo una delle regioni
trainanti europee dal punto di vista industriale è forse una delle regioni che
più riesce a far convivere la sua vocazione tecnologica con un’agricoltura
ancora vitale e per certi aspetti tradizionale. Vasco Cesana, girovagando per
la regione, ne ha una sensazione quasi “fisica” osservando la tranquillità e
l’armonica disposizione degli spazi agricoli punteggiati da casolari e villaggi
e spesso circondati da boschi e foreste e magari bevendosi una birra
artigianale dei piccoli produttori della zona o mangiandosi, appunto, un bel Brotchen imbottito di prosciutto
affumicato e cetrioli.
La
consapevolezza di queste specificità, fortunatamente ed anche grazie, per una
volta, ad un impulso di matrice italica (Slowfood,
ben radicata nella regione) è negli ultimi anni cresciuta ed anche i cereali
locali, in passato soppiantati dalle varietà più standardizzate, sono ora
oggetto di protezione e valorizzazione, come lo Schwäbischer
Alb-Weizen (Frumento del Giura Svevo), il corrispondente Dinkel (Farro) ed il Schwäbischer Dickkopf-Landweizen, una rara varietà di frumento
locale diventato “Passeggero
dell’Arca dei Sapori” nel febbraio 2013 dove già da qualche anno figurano come
“presidio” anche le “Lenticchie dello Schwäbischer Alb”. A questo bisogna aggiungere anche la sempre
maggiore quota di produttori Bio che
dà luogo in alcuni casi ad una catena completa del pane su basi rigorosamente
biologiche.
Il Pane al Salone del Gusto di Stoccarda, 12/4/2013 |
La varietà di cereali è alla base dei diversi tipi di pane
tedeschi che tradizionalmente sono classificati in base alla percentuale di
segale per i pani neri (Roggenbrote o Roggenmischbrote),
o di frumento per quelli più chiari (Weizenbrote
o Weizenmischbrote). L’altra
variante è la dimensione che distingue il vero e proprio Brot, il pane intero da tagliare a fette (nelle panetterie viene
chiesto sempre se si gradisce tagliato, Vasco risponde sempre di no, almeno
quando capisce la domanda dato che spesso gli viene posta con accenti dialettali
incomprensibili) dai Brotchen (in
Austria vengono chiamati Semmel) che
sono invece i panini. La varietà di
cereali e la preparazione tende a dare al pane tedesco un sapore deciso che può risultare piuttosto dominante in
particolare se abbinata a cibi dal gusto delicato. Per il gusto italiano questo può risultare
problematico in particolare in abbinamento con salumi e formaggi di indole meno
“aggressiva” ed anche nel consumo a tutto pasto come si usa in Italia. Ad
esempio un gustosissimo Vollkornbrot tedesco
abbatterebbe imperdonabilmente le sottili fragranze di una deliziosa fettina di
mortadella appena tagliata o di un
prezioso culatello di Zibello.
Meglio, molto meglio va con i prosciutti affumicati diffusi (fin troppo) in
Germania o, ovviamente, con il Sudtiroler
Speck. Discorso simile con i formaggi, bene con gli stagionati, male con
formaggi freschi e mozzarelle. Perfetto
invece il gorgonzola dolce spalmato
morbidamente su un coriaceo taglio di pane integrale multi cereale tedesco.
Ideale.
La Panetteria Klinsmann a Botnang, della famiglia dell'ex calciatore dell'Inter ed allenatore della nazionale tedesca |
Frequentando le panetteria di Stoccarda e dintorni, Vasco ha
sempre trovato una buona qualità ed in genere ha registrato con soddisfazione
la ottima “tenuta” del pane tedesco nel tempo. Anche dopo 3 o 4 giorni in
genere i Brot svevi, a differenza delle michette che compra quando è in Brianza
che in genere sono già immangiabili dopo poche ore, sono più che commestibili e
sufficientemente fragranti. Alcuni indirizzi? Indicazioni se ne possono trovare
anche sul web dove sono riportate mappe delle panetterie con precisione quasi “militare”
come nei siti
Ingresso della Panetteria Treiber a Sillenbuch |
Il pane "Brotwechsel" della Backerei Mildenberger a Fellbach |
Tra i panettieri di Stoccarda provati da Vasco Cesana un
marchio da tenere in considerazione, rappresentando un buon compromesso tra
qualità e crescita “industriale” è Treiber
diventata oggi una catena di una trentina di panetterie, ubicate
prevalentemente nei sobborghi esterni di Stoccarda, che si sono sviluppate a
partire da quella di una famiglia di panettieri locali ispirati alla filosofia
dello “slow baking”. Eccellenti,
oltre ai diversi tipi di pane, in particolare il Vollkornbrot, anche i piccoli “krapfen” con rivestimento croccante
ed interno morbido quasi “crudo”. Veramente gustosi. Osservando quelli più
grandi, che qui si chiamano Berliner non può non ricordare come da piccolo una
delle prime parole che imparò a pronunciare, con apprendimento velocizzato
dalla golosità e pare con perfetta pronuncia teutonica, fosse proprio Krapfen. Un termine tedesco entrato nell’uso
comune di alcune regioni italiani attraverso storiche linee di influenza politica e di rapporti
commerciali. Che ci ricorda come la cultura tedesca del pane e la bravura dei suoi
panificatori ha radici antiche e tuttora, come abbiamo visto, vitali.
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I Berliner di Treibner, Sillenbuch, Stoccarda, Baden Wurttemberg - febbraio 2013 |