domenica 13 dicembre 2009

Relax a Portorose, Istria slovena

Piazza Tartini nel centro di Pirano, Slovenia 5 dicembre 2009

Il breve tratto costiero della Slovenia rappresenta da alcuni anni per Vasco Cesana una gradita meta dove passare qualche giorno di relax marino-termale. La costa slovena è solo una piccola parte di quel concentrato di storia, paesaggi naturali ed umani, richiami enogastronomici che è l’Istria, ora in gran parte all’interno dei confini della Croazia. L’Istria slovena ha la particolarità di offrire, a pochi km una dall’altra, due località termali marine di antica tradizione, già frequentate per le loro proprietà curative ai tempi dell’impero austro-ungarico ed anche prima: Strugnano e Portorose. Vasco le ha frequentate nei diversi periodi dell’anno, e ne apprezza in particolare la tranquillità al di fuori dei periodi di maggiore afflusso turistico. Certo oggi a Portorose qualcosa si è perso della suggestione che provava Vasco quando dal balcone dell’hotel osservava il dispiegarsi delle varie epoche storiche negli edifici che lo circondavano: gli stand sul lungomare rivelavano, fino a qualche anno fa, l'impronta jugo-socialista della vecchia federazione, tra le case si distinguevano alcuni edifici dell’epoca italiana tra le due guerre mentre il vecchio Hotel Palace, edificato negli ultimi anni di Cecco Beppe, era prima fatiscente e praticamente intoccato dall’epoca dello scoppio della prima guerra mondiale, mentre ora vi si è insediato un nuovo hotel di lusso.

Veduta del Palace Hotel Portorose dopo la recente ristrutturazione 6/12/2009

Negli ultimi anni però Portorose ha sviluppato molto la gamma dei servizi forniti per la cura ed il benessere: oltre al centro termale principale, rinnovato ed organizzato modernamente fin dagli anni novanta, nel quale ora è inserito anche un ampio saunapark, altri se ne sono aggiunti con varie specializzazioni. Con il completamento dei collegamenti oggi inoltre è possibile percorrere a piedi o in bicicletta sul lungomare l’intera linea costiera di circa 15 km che va dalle saline di Sicciole , al confine croato, fino a Strugnano passando per Pirano, uno stupendo abitato veneziano in perfette condizioni di conservazione che si sviluppa scenograficamente su una lingua di terra che si protende verso l’Adriatico. Grazie a questa politica di valorizzazione dei servizi per il benessere di antiche origini, Portorose, che in sè come località di mare non sarebbe niente di speciale, è oggi una località frequentata per tutto l’arco dell’anno che, anche in pieno inverno, offre moltissime cose interessanti da fare.

Veduta della baia di Portorose 6/12/2009

Vasco e consorte prediligono per la sistemazione la rete di alberghi LifeClass tutti connessi direttamente dall’interno con il centro termale principale. I periodi preferiti sono a inizio giugno, quando si può fare anche un tuffo in mare e nelle colline c’è ancora aria di primavera o in inverno, quando stare all’interno dei centri benessere è più gradevole e l’aria frizzante salmastra sulla costa è più salubre.

Veduta delle saline di Sicciole 6/12/2009


Una giornata tipica di Vasco nel periodo invernale con campo base al LifeClass Grand Hotel Portorose vede, ad esempio:
1) sveglia alle 8,00-dalle 8,15 alle 9,00 palestra nell’ottimo centro fitness delle terme;
2) dalle 9,00 alle 10,00 colazione “leggera”, con yoghurt, al cospetto dal quale Vasco si chiede come mai questo sia sempre così buono lungo la penisola balcanica indipendentemente dai regimi e dalle epoche storiche (ricordarsi di batterlo prima di degustarlo e mielarlo!), caffè lungo e pasticceria (molto migliorati nel 2009), 2 uova fritte (anche queste una novità) stese su fette di pane tostato e ricoperte da formaggio e pancetta affumicata (le salsicce invece sono rimaste un po’ pesanti), un paio di assaggi di ottimi insaccati locali e, come finale in dolcezza, uno strudelino;
3) alle 10,15 inalazione a base di acqua madre salina seguita da una sigaretta sul balcone;
4) dalle 10,30 alle 13,30 camminata sul lungomare, ad es. fino a Sicciole e ritorno (ca.8 km) o verso Pirano e oltre;
5) poi un caffè espresso illy con una fetta di torta gibanica (pronuncia “gìbanitza”), una combinazione che ripropone antiche affinità asburgiche tra il centro di eccellenza imperial-regio del caffè (Trieste) e le rielaborazioni austro-slovene in chiave dolce di preparazioni serbo-balcaniche. Ottimi entrambi al Caffè del Grand Hotel Portorose;
La versione slovena della Gibanica, rispetto a quella originale serba, è dolce e, oltre alla sfoglia ed alla ricotta, prevede diversi strati di mele, papavero blu e noci - Caffè del Grand Hotel Portorose, 7 dicembre 2009

6) dalle 15 alle 17 bagni nelle diverse vasche termali del centro benessere;
7) a seguire, giro di saune nel sauna park in particolare i bagni al sale, ai vapori all’acqua marina alternati con relax nel tepidarium. In alternativa, un massaggio tradizionale thailandese al centro Wai-Thai dell’Hotel Riviera (diventato un po’ un massaggificio data l’elevata domanda 365 giorni all’anno) o altro massaggio tra le numerose proposte;
8) 20,30 – 22 cena in una delle ottime trattorie istriane della zona e passeggiata digestiva;
9) (optional) dalle 23 in poi, con termine a seconda dei risultati, visita al Gran Casinò di Portorose (budget massimo di Vasco €.50, vincita minima €.200, preferenza roulette con tre numeri fissi con varie combinazioni).
In alternativa:
4bis) itinerari naturalistici e storici lungo l’Istria in auto -tra le molte visite proponibili, oltre ai numerosi centri di impronta veneziana lungo la costa istriana, magnifici, dirigendosi verso l’interno, sono i non lontani abitati di Buje e Motovun, oltre il confine croato, e le zone naturalistiche adiacenti sulle boscose colline e lungo la valle della Mirna. Nel periodo invernale sono possibili diverse osservazioni di uccelli acquatici svernanti lungo la costa e nelle zone umide costiere. D’estate sono osservabili interessanti specie di passeriformi nidificanti.
5bis) nel caso di giro all’interno è d’obbligo una sosta per il pranzo in una delle invitanti osterie ed agriturismi istriani che si incontrano lungo la strada degustando gli ottimi prosciutti crudi locali fluidificati dal buon vino Teran locale. Nel periodo estivo al prosciutto può seguire un leggero assaggio di maialino allo spiedo.

Qualche volta il programma giornaliero di Vasco si limita ai soli punti 2, 4 e 5bis, e 8.

Comunque le sue giornate istriane riservano cose piacevoli e rilassanti da fare, anche se non sempre il fitto programma di attività produce risultati apprezzabili dal punto di vista dietetico.

La costa istriana è una importante zona di svernamento per le strolaghe mezzane Piran, 7/12/2009

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao sono Francesca, la sorella di Loredana! Comlimenti per il tuo blog, i consigli su ristoranti, posti da visitare e le ricette sono davvero interessanti. Loredana pensava fossi l'unica a creare un blog e ad ordinare su Esperya, ma sabato si è ricreduta! Ti lascio l'indirizzo del mio blog: www.salepepeqb.blogspot.com, sono solo all'inizio quindi ho ancora tanto da scrivere! Francesca

Vasco Cesana ha detto...

Grazie Francesca, andrò subito a vedere il tuo blog