domenica 5 settembre 2010

Alla scoperta dell'Honshu settentrionale, Giappone

.

"Listen! a frog

Jumping into the stillness

of an ancient pond!"
(Matsuo Basho, 1686, cit. in "A Haiku Journey", ed. Kodansha International, 2002)


Tokyo, Narita International Airport, ore 8,15, 12 agosto 2010: per la seconda volta Vasco Cesana e consorte sbarcano in Giappone. Questa volta l’itinerario sarà volto alla scoperta di alcuni posti non battuti dal turismo internazionale, nell’Honshu settentrionale seguendo un po’ il percorso tracciato nel ‘600 da Matsuo Basho, poeta-pellegrino, mirabilmente descritto in uno dei più straordinari diari di viaggio di sempre, “The Narrow Road to the Deep North”, dove i luoghi diventano spunto per brevi componimenti poetici, di ispirazione zen, gli Haiku.

Panorama di Tokyo con sullo sfondo il Monte Fuji Tokyo, 12/8/2010

Diversamente da Basho, che percorse l’itinerario a piedi, Vasco lo affronterà in treno, con l’ausilio dell’ottimo JR Pass, l’abbonamento, disponibile solo per i visitatori stranieri, che consente di percorrere in lungo e in largo il paese senza costi aggiuntivi, approfittando della più efficiente rete ferroviaria del pianeta. Per attivarlo, è necessario presentare, una volta in Giappone, il voucher precedentemente acquistato in Italia. E’ consigliabile attivarlo direttamente all’arrivo all’aeroporto Narita, cosa che consente di usufruire dell’abbonamento già per il trasferimento in centro città prendendo il Narita Express. Il costo, 45100 Yen, pari a €.400 per l’abbonamento di durata di due settimane, è lievitato rispetto al precedente viaggio del 2008 del 40% per effetto della rivalutazione dello Yen sull’Euro. Il costo però si ammortizza molto velocemente ed assistere al dispiegarsi della geometrica potenza organizzativa e tecnologica dei treni giapponesi vale, secondo Vasco, già di per sé il prezzo del biglietto.

L’approdo all’aeroporto Narita è già un primo assaggio di sana efficienza giapponese: dallo sbarco dall’aereo, un sorprendente A330 Enhanced nuovo di zecca messo in funzione nel luglio 2010 da Alitalia sulla Milano-Tokyo, all’arrivo alla stazione del treno intercorrono 12 minuti, nei quali sono inclusi uno screening medico, il controllo passaporti, ora pure con rilevazione di impronte digitali e foto, il rilascio del visto, i controlli doganali, una sosta in bagno, il prelievo bancomat ATM, gli spostamenti interni all’aeroporto, il ritiro dei bagagli senza alcuna attesa, una mezza dozzina di inchini dal sorridente personale di servizio dell’aeroporto: Welcome to Japan!

Omotesando Tokyo, 13/8/2010

La visita di Tokyo questa volta si limita ad una giornata e mezza dedicata ad un paio di quartieri precedentemente non visitati: Shibuya, non certo il quartiere più interessante di Tokyo e Rappongi con ascensione alla Tokyo Tower al tramonto, ottima cena sushi con menu degustazione a 35 euro inclusivo dell’eccellente sushi di riccio di mare (sea urchin in inglese) e successiva passeggiata serale nell’interessante movida della zona.


Nikko, Porta Yomeimon 14/8/2010

Nikko, zona del Tayuin-byo 14/8/2010

La prima tappa nell’Honshu settentrionale del viaggio è Nikko, a circa due ore di treno da Tokyo. Circondata da magnifiche foreste d’alto fusto, fiumi, laghi ed onsen Nikko ospita alcuni importanti templi e monumenti costruiti sotto l’impulso dei più potenti Shogun dell’epoca Edo, i Tokugawa. La visita della zona dei santuari e dei siti monumentali di Nikko, in particolare gli imponenti Toshu-gu e del Tayuin-byo, richiede circa una giornata e va programmata al di fuori dei weekend, in particolare estivi, quando l’affollamento di visitatori da Tokyo può essere eccessivo. Se li avesse trovati congestionati e assediati dal traffico forse anche Basho avrebbe fatto fatica a trovare ispirazione per i suoi Haiku. La bellezza dei dintorni, la presenza di numerose località ed alberghi onsen e la temperatura leggermente più fresca che a Tokyo rendono comunque la zona di Nikko molto piacevole e Vasco fa un po’ fatica a capire perché quasi tutti i turisti la visitino con una escursione in giornata da Tokyo e non si fermino di più. Lui e consorte ci passano due giorni facendo base nei dintorni di Kinagawa Onsen, località un po’ decentrata ad una ventina di minuti da Nikko, presso il Ryokan Funamisou. L’albergo è un mix tra il tradizionale Ryokan, con le camere dove si dorme sul tatami, si gira in ciabatte e si passeggia con gli zoccoli vestiti con la yukata, ed alcune infrastrutture moderne stile pensione. Ha dei veri bagni onsen di acqua calda termale con un piacevole rotemburo (bagno all’aperto), che si affaccia sul fiume di fronte ad una cascata. Incredibilmente, il gestore dell’albergo parla un perfetto italiano avendo lavorato per 15 anni a Milano! La cena, servita nel locale tradizionale, è piuttosto buona in particolare quando viene servito il sashimi di orata ed un polpo in agrodolce veramente ottimo. Vasco, che in genere si cala molto velocemente nelle abitudini gastronomiche dei paesi che visita, ha questa volta gustato anche la colazione preparata secondo gli usi locali: un bel trancio di salmone al forno, un cubo al gusto di frittata, saporitissimi funghetti “mignon”, riso arrotolato nelle alghe e per chiudere una zuppa di miso alle cozze. Alle 7,15 di mattina. (segue)

Nikko: "O holy, hallowed shrine!

How green all the fresh young leaves

In thy bright sun shine!

Matsuo Basho, 1686, "A Haiku Journey, Basho's Narrow Road to a Far Province", ed. Kodansha International, 2002)

Nessun commento: