lunedì 1 febbraio 2010

Al di là del muro: Betlemme

Il centro di Betlemme dalla piazza della Nativita 3/1/2010


Una decina di km scarsi separano Gerusalemme da Betlemme. Nel mezzo, il muro. Imponente, inquietante, si insinua lungo le dolci colline di questa zona densamente abitata separando abitazioni e destini , alimentando rancori, diffondendo percezioni di sicurezza o di oppressione. La procedura per la visita individuale di Betlemme è standardizzata: taxi israeliano fino al muro, attraversamento a piedi dei controlli di sicurezza (veloce in uscita da Israele, estenuante al ritorno dai territori dell’Autorità Nazionale Palestinese) su lunghi percorsi pedonali canalizzati, taxi palestinese al di là del muro che accompagna i visitatori fino in prossimità della Basilica della Natività e viceversa.


Il muro visto da Gerusalemme vecchia 31/12/2009

Il punto di attraversamento per Betlemme 3/1/2010


Vasco e consorte passano a Betlemme una mezza giornata riuscendo a entrare, con l’aiuto di una esperta guida palestinese, nella Grotta della Natività insinuandosi tra i fedeli della messa ortodossa della domenica mattina, e visitando la Basilica e le sue pertinenze con parti risalenti all’epoca di Costantino. Riescono fortunatamente ad anticipare il flusso di pullman che traspongono qui ondate di crocieristi da Haifa in escursione invasiva ed anche a seguire con interesse e forse con un certo coinvolgimento spirituale la messa che si tiene, proprio sopra il luogo dove sarebbe nato Gesù Cristo, in vista del Natale ortodosso che si celebrerà da lì a pochi giorni. Hanno tempo poi anche di girare per le strade di Betlemme e di respirare un po’, certo in modo superficiale ma pur sempre in presa diretta, il clima che si percepisce in questo angolo dei territori palestinesi, esposto peraltro ad un forte flusso turistico prettamente di transito, ma che anch’esso ha vissuto le tensioni dell’area, come nel 2002 quando, proprio qui, nel corso della seconda Intifada, si verificò quello che venne chiamato l’assedio della Natività con prolungati scontri a fuoco tra palestinesi asserragliati nella Basilica ed esercito israeliano.
Interno della Basilica della Natività Betlemme, 3/1/2010
Le tante croci della Basilica della Natività dal Peace Center di Betlemme (colori rielaborati) 3/1/2010

Queste tensioni sembrano oggi stemperate ma certamente non sopite, anche per le difficoltà economiche che si percepiscono chiaramente pure in questa zona per così dire “di vetrina”. Vasco è colpito dal fatto che, nonostante il forte afflusso di turisti e pellegrini, pochissimi si fermino per fare acquisti o consumare qualcosa anche perché o forse proprio per questo non sembrano esserci strutture di accoglienza adeguate. I presepi però in legno d’ulivo sono molto belli e decide, contrariamente alle proprie abitudini parsimoniose negli acquisti di viaggio, di comprarne uno al prezzo di circa 50 dollari. Al terzo passaggio non resiste, nonostante l’abbondante colazione del King David fatta in mattinata, agli invitanti Falafel, le polpette di ceci e spezie tipiche mediorientali, del secondo negozietto che si incontra salendo lungo la strada di accesso al piazzale della Basilica. Ne mangia in sequenza uno, due, tre, quattro e pure il quinto che pensava di tenersi per la merenda del pomeriggio. Sono deliziosi, i migliori che abbia mai mangiato. Da provare assolutamente. Saranno anche la cosa gastronomicamente più interessante gustata nei giorni passati in una Gerusalemme che da questo punto di vista non ha riservato nulla di particolarmente esaltante.
La guida palestinese li porta poi con una nuova Golf fiammante senza targa, dispersa nei meandri delle pratiche d’immatricolazione, su una collina a qualche km, dalla quale si vede il villaggio di Betlemme e la Basilica della Natività in lontananza. Entrando in un parco gestito dai Francescani si immergono in un’oasi di verde e di pace circondata dagli ulivi. Qui e là spuntano degli affioramenti rocciosi ed infine alcune grotte. Da una di esse li raggiunge soffusa una melodia dolcissima che li conduce in una grotta ampia, dove alcune donne cristiane palestinesi stanno eseguendo, con perfezione armonica rinforzata dall’acustica naturale del luogo, il canto “Adeste Fideles Laeti triumphantes. Venite, venite in Bethlehem. Natum videte Regem angelorum. Venite adoremus . Venite adoremus.. “ . Ascoltare questo coro nella grotta dei pastori di Betlemme, porta Vasco in una dimensione quasi trascendente, come se avesse raggiunto il presepe di casa che osservava affascinato da bambino o percepisse i pastori ancora in giro qui, come quella sera di 2010 anni fa, a raccogliere le loro pecore ed ad interrogarsi sulle invocazioni che venivano loro rivolte.
Percorso di attraversamento pedonale del confine tra zona israeliana e zona palestinese presso Betlemme 3/1/2010

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