sabato 3 ottobre 2009

Isola di Flores, Indonesia – Diario di viaggio: 4-Ruteng-Labuanbajo


Macaco mimetizzato presso il Ranamese Lake Isola di Flores, 18/8/2009


-segue- Estratto degli appunti di viaggio di Vasco, 4-da Bajawa a Ruteng e Labuanbajo (18-19/8/2009):
“La strada tra Bajawa e Ruteng scende con gradualità verso la costa sud dell’isola aggirando l’Inerie che continua a dominare questo tratto dell’isola. Si costeggia per diversi km un tratto di mare non particolarmente interessante e poi si ritorna verso l’interno. Degustiamo a metà mattina un bicchiere di palm wine da un artigiano distillatore locale. Registro con compiacimento che Nyman gli lascia le bottiglie di plastica di acqua minerale da noi usate lungo il viaggio per essere riutilizzate per imbottigliare il liquore: qui a Flores, almeno nei villaggi, non si butta via niente e tutto, anche il liquore, è all’insegna del kilometro zero ed i prodotti della terra e della foresta garantiscono quasi tutto il necessario per il sostentamento: dal riso e dalle banane, fonti di alimentazione primaria, alle uova, ai frutti tropicali al caffè. Riso, spezie, noccioline, caffè e cacao sono anche oggetto di esportazione. Risaliti sulla macchina il palm wine a metà mattina mi fa cadere in un sonno profondo. Mi risveglio in un ristorantino locale sulla strada dove mi viene servito un mediocre pork sate dal sapore di grasso di trattore bruciato, invecchiato sulla griglia. Ci sorprendiamo dell’arrivo di una comitiva di turisti polacchi e in particolare di una giovane che si presenta in questo posto in tenuta da modella con shorts e occhialoni scuri. Facciamo rientrare in posizione gli occhi dell’equipaggio e risaliamo verso le montagne dove dopo un paio d’ore arriviamo nella zona del Ranamese Lake accolti da un gruppo di macachi selvatici che ci osservano dal folto della foresta. Il posto è molto suggestivo e circondato da una fitta foresta primaria che si sta rimangiando ormai anche alcuni edifici originariamente dedicati all’accoglienza nell’area ed ora semi-abbandonati. Camminiamo per un po’ intorno al lago senza riuscire ad entrare in profondità per alcuni passaggi un po’scoscesi.


Ranamese Lake- strada tra Bajwa e Ruteng 18/8/2009


Nelle prime ore del pomeriggio la foresta è silenziosa e non si vede quasi nulla pur essendo questo un luogo considerato di notevole interesse ornitologico. Qui una spedizione di qualche anno fa ha rinvenuto vivo e vegeto l’Assiolo di Flores, Otus Alfredi, del quale erano precedentemente noti solo esemplari impagliati dell’800. Lasciato Danau Ranamese in meno di un’ora arriviamo a Ruteng. Nonostante questa sia la base principale per viaggi naturalistici nelle selvagge foreste dell’ovest di Flores la cittadina, al di là di un clima piacevolmente frizzante dato dalla posizione a 700 metri all’incrocio di diverse valli, non offre veramente niente oltre ad una certa confusione data dal suo essere un centro di commercio per i villaggi delle vallate. Anche i dintorni, un altopiano estesamente coltivato ed abitato, non ha nessuna parvenza delle foreste selvagge che auspicabilmente si trovano ancora da qualche parte qui intorno. Rinuncio, dopo l’esperienza del giorno prima sulla strada degli N’gada, a chiedere all’autista escursioni supplementari su strade sicuramente peggiori come risulta dalle mie ricerche internettiane. Per raggiungere Tanjung Kerita Mese, la foresta segnalata come biologicamente più importante dell’isola, è necessaria una spedizione apposita mentre altre escursioni nella zona richiederebbero una buona mappa, un robusto fuoristrada ed almeno un giorno in più tutti elementi che a noi mancano.




Missione Suster Santa Maria Berdukacita Ruteng, 18/8/2009






Ci sistemiamo presso la Wisma Suster Santa Maria Berdukacita, missione con edifici nuovissimi, pulitissimi, piastrelle scintillanti ed arredamento stile casa del parroco. Camera immacolata ed impianti idraulici perfetti curati sicuramente da un idraulico brianzolo in trasferta. Mi immagino la missione governata con severità da una austera madre superiore italiana o tedesca. La sensazione viene confermata dalle regole draconiane in vigore nell’area: niente fumo all’interno dai cancelli ed alle 21,00 vengono sbarrate le porte a doppia mandata, chi è dentro è dentro (chiuso dall’esterno) e chi è fuori è fuori. D’altra parte il posto pullula di novizie delle quali sentiamo all’imbrunire l’eco di candidi cori ecclesiali persi nei corridoi. Alla luce degli sguardi e delle battute che sembrano rivolgere loro i nostri membri dell’equipaggio, tenuti costantemente d’occhio da sorveglianti dallo sguardo arcigno, qualche rischio per le giovani novizie potrebbe esserci. Durante la notte penso che i due siano stati sprangati nei sotterranei mentre noi siamo prigionieri al primo piano, sprangato dall’esterno. La buona notizia è che, per la prima volta a Flores, c’è una bellissima doccia con acqua calda.





Spiderweb Ricefields-Dintorni di Ruteng 19/8/2009




Ripartiamo l’indomani per Labuanbajo dopo una breve visita di Campang Ruteng e Golu Curu Hill. Niente di speciale e lasciamo Ruteng con un po’ di rimpianto per non aver visto nulla delle foreste dell’ovest di Flores, vedremo, magari ricapiteremo in futuro da queste parti. Ci fermiamo dopo qualche km. ad osservare le suggestive spiderweb rice fields, un altro esempio di tecnica di raccolta e convogliamento dell’acqua con tecniche tradizionali plasmate sul territorio. Attraversiamo poi la fertile pianura di Lambar densamente popolata da volatili tra i quali una rara Wooly-necked Stork, Ciconia episcopus e risaliamo sui monti che circondano Labuanbajo coperti da un fitto manto forestale in buone condizioni.





Sulla strada da Ruteng a Labuanbajo Isola di Flores, 19/8/2009



Non c’è tempo di visitare la riserva chiamata Teletower Forest perché la barca ci aspetta giù al porto e siamo già in ritardo. Riscendendo verso la costa nord dell’isola la foresta si spinge fino quasi al mare. Labuanbajo, posta su una serie di baie, alcune con spiagge bianche, i monti verdeggianti di foreste alle spalle, ed innumerevoli isole di fronte è in una posizione magnifica. Un grande hotel in costruzione su una delle baie adiacenti ci fa pensare all’imminente sviluppo turistico che inevitabilmente raggiungerà questo luogo. Oggi comunque, pur essendo il posto a Flores dove si vedono più turisti occidentali, Labuanbajo è una cittadina concepita in modo tradizionale e cresciuta senza sviluppare le infrastrutture, con il porto un po’ incasinato, le strade piene di buche e trafficate, molta polvere e confusione. Anche qui, camminando sui “marciapiedi” (sconsigliati i passeggini), si corre il rischio di precipitare nelle voragini che si aprono sui canali fognari sottostanti. Se si è alti più di 1,70 insidiose lamiere consunte e taglienti attentano agli zigomi ed alla nuca. Ci arriviamo quando è in corso una sorta di Carnevale con una grande folla, carri e gruppi che affollano la strada principale. Lo sfilare dei gruppi professionali e delle associazioni, delle ragazze in velo musulmane seguite da un gruppo di travestiti locali seminudi, delle suore cattoliche in una profusione di coretti religiosi dei bambini delle missioni, di un grande carro induista accompagnato dalle colorite maschere balinesi, tutto questo ci fornisce una variegata istantanea di quel caleidoscopio di culture isolane che è l’Indonesia, uno straordinario arcipelago di culture e di umanità che ci affascina e che ci sorprende.



il porto di Labuanbajo Isola di Flores, 19/8/2009



Salutiamo infine i nostri due simpatici compagni di viaggio Nyman e Melchie e saliamo su una imbarcazione che ci condurrà in navigazione per tre giorni verso le isole di Rinca e Komodo”. (18-19/8/2009)







Melchie (driver) e Nyman (guide)-Isola di Flores 18/8/09

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